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Sapete qual è il santo che venne ucciso per aver recitato il Credo degli Apostoli?

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Philip Kosloski - pubblicato il 29/04/19
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San Pietro da Verona rifiutò di rinunciare alla sua fede, unendosi più saldamente alle convinzioni fondamentali della Chiesa cattolicaNel XIII secolo, certe zone dell’Italia erano rimaste attaccate al catarismo. I genitori di Pietro da Verona erano tra i tanti che aderivano a questa eresia, che tra gli altri errori negava l’unicità della Santissima Trinità.

Pietro incontrò poi San Domenico, fondatore dell’Ordine dei Predicatori (in seguito chiamati Domenicani), e si unì al suo nuovo ordine religioso. Pietro era un predicatore brillante, ma aveva anche una profonda conoscenza della fede e venne nominato inquisitore dal Papa.



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Predicò in tutta l’Italia, cercando di sradicare le convinzioni errate e di riportare il popolo in seno alla Chiesa cattolica. Il suo ruolo particolare di difensore della fede gli attirò molti nemici, che non volevano che privasse il catarismo di seguaci.

La Catholic Encyclopedia narra cosa accadde in seguito:

“Quando stava tornando da Como a Milano, incontrò un certo Carino, che con alcuni altri [catari] aveva progettato di ucciderlo. L’assassino lo colpì sulla testa con un’ascia con una violenza tale che il sant’uomo cadde a terra mezzo morto. Rialzatosi in ginocchio, recitò il primo articolo del Simbolo degli Apostoli [il Credo degli Apostoli], e offrendo il suo sangue come sacrificio a Dio vi intinse le dita e scrisse a terra le parole “Credo in Deum” [Credo in Dio]. L’assassino poi gli trafisse il cuore.

Poco dopo il malvivente rinunciò alle sue convinzioni ereticali e si unì ai Domenicani nella loro missione, conducendo una vita di santità per il resto della sua esistenza”.

San Pietro da Verona, a volte noto come Pietro Martire, è stato il primo martire domenicano ad essere canonizzato.

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