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La scelta di Sabrina: mollare tutto per seguire Santa Ildegarda

HILDEGARD VON BINGEN

Zvonimir Atletic / Shutterstock

L'Osservatore Romano - pubblicato il 29/04/19

Cure mediche secondo la visione di Ildegarda di Bingen

di Silvia Gusmano

Dopo la laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche, un master in Business Administration alla Bocconi e una carriera ben avviata in una delle più grandi multinazionali farmaceutiche esistenti al mondo, circa otto anni fa Sabrina Melino ha mollato tutto. E lo ha fatto per seguire una badessa benedettina vissuta tra il 1098 e il 1179.

Convertendo un momento di crisi personale in una tappa di crescita e trasformazione, Melino è oggiun’imprenditrice “Ildegardiana”, capace com’è di interpretare e tradurre le ricette medioevali della santa tedesca in rimedi per gli uomini e le donne del Duemila. Fondatrice di Thesaura Naturae, prima azienda italiana interamente ispirata al pensiero medico-filosofico della Badessa di Bingen che possiede a Stresa, sul lago Maggiore, il primo Atelier, ideatrice e curatrice del Congresso nazionale di Medicina Ildegardiana giunto ormai alla terza edizione, Melino ha organizzato a Roma, lo scorso 13 aprile al Seraphicum, la giornata di studio «La Donna nel genio di Ildegarda». Lo scopo è stato quello di indagare la complessità dell’universo femminile, dal suo significato simbolico-spirituale ai comuni disturbi di genere e al loro possibile trattamento secondo la visione di Ildegarda di Bingen.
Cresciuto negli anni, il grande desiderio di Melino era quello di realizzare un progetto tutto suo ispirato al ritorno della figura del farmacista e alla valorizzazione delle tradizioni e degli antichi saperi. Da qui l’incontro quasi casuale con le opere della Sibilla del Reno. «Tutti i cambiamenti importanti della nostra vita — ci dice — non avvengono mai improvvisamente, ma sono il frutto di un profondo lavorio che avviene dentro di noi nel corso di un periodo molto lungo». E prosegue: «La mia è storia di un chimico farmaceutico che improvvisamente decide di lasciare la strada più ovvia e comoda per tentare un’impresa a tratti folle, cercando un nuovo modo di studiare e proporre rimedi naturali, facendosi portavoce di un passato importante, sia nell’interpretazione che nella divulgazione, creando un’azienda per parlare al mondo di oggi, veloce, distratto e smarrito. Tutto questo utilizzando il pensiero e l’opera di una badessa del 1100: potrebbe apparire anacronistico, ma in realtà è assolutamente attuale».
L’impresa è nata dall’ascolto delle esperienze di ieri e di oggi. «Sin da subito — prosegue Melino — ho potuto sperimentare e verificare gli effetti dei rimedi grazie al rapporto diretto con le persone che frequentavano il negozio di Orta San Giulio e successivamente grazie al supporto dei primi medici con i quali sono entrata in contatto, attratti dal desiderio di individuare una via complementare per aiutare ulteriormente i pazienti. Con estrema meraviglia io, che mi attenevo fedelmente alle indicazioni ministeriali nel descrivere le indicazioni dei rimedi, ho scoperto come le persone che li assumevano descrivessero gli stessi effetti di cui parlava Ildegarda nei suoi testi».
Ambientalista ante litteram, Ildegarda celebrava la sacralità della natura e affermava che «siamo fatti di corpo, anima e spirito. Il corpo senza anima sarebbe un vaso vuoto. È l’anima che lo attiva mentre lo Spirito è la razionalità assoluta, la luce che tutto guida verso l’armonia universale: è la nostra direzione che possiamo decidere di seguire o meno».
Nella medicina di Ildegarda, ci spiega Melino, «ci sono le basi per lo sviluppo di un nuovo modello davvero olistico dell’approccio alla malattia. È stato necessario per me impiegare il giusto tempo per arrivare a comprendere la portata di questo progetto che, nato come impresa personale, si sta ora ponendo all’attenzione del mondo accademico. Ho voluto realizzare i miei rimedi individuando i laboratori di tradizione erboristica maggiormente consolidata, esigendo che le ricette fossero realizzate fedelmente secondo le indicazioni di Ildegarda, ma sviluppandole attraverso una formulazione moderna, aspetto per il quale è stata determinante la mia formazione farmaceutica». Oggi Thesaura Naturae ha in catalogo trentanove integratori alimentari e cosmetici, tutti notificati al ministero della Salute: dodici formulati seguendo le indicazioni messe nero su bianco da Ildegarda, ventisette assolutamente fedeli ai suoi testi.
Nel percorso proposto da Melino, ciò a cui si ambisce è un modello di medicina integrata capace di considerare il paziente come unità di corpo, mente e spirito. «Ogni centimetro del nostro corpo parla sia il linguaggio fisico che il linguaggio dell’anima; ogni malattia porta con sé un messaggio. Purtroppo, nella maggior parte delle volte, non riusciamo a leggere i segnali del corpo e le nostre emozioni, che tutto ci dicono».
Originaria della provincia di Varese, attratta dalle materie scientifiche sin da piccola (già a cinque anni sognava di fare il medico) e rimasta sempre saldamente su basi scientifiche anche dopo l’abbandono dell’industria farmaceutica, Melino si è avvicinata in punta di piedi alla Sibilla del Reno. Attratta dai suoi libri, la sentiva comunque lontana dalla sua modalità di approccio allo studio della persona e dei suoi disturbi. Ma la strada di una medicina più attenta alla persona non poteva che condurla lì. A quel passato ancora così attuale. «Nel nuovo modello olistico il mondo medico, filosofico, spirituale e psicologico devono parlarsi: la dottrina di Ildegarda offre una chiave di comprensione e la sua medicina, i suoi rimedi, sono importanti strumenti perché attraverso di essi l’individuo è aiutato ad analizzarsi e comprendersi».
L’esperienza ormai consolidata dei convegni di medicina Ildegardiana hanno rappresentato per Melino un’occasione importante anche per ampliare e consolidare le collaborazioni con il mondo accademico: sulle orme della quarta dottore della Chiesa donna, infatti, sul lago di Costanza medici, scienziati, fisici ed esponenti del mondo spirituale e religioso si confrontano nell’ottica della trasversalità e dell’interazione.
Melino oggi gira il mondo presentando i suoi prodotti e il suo approccio. La tappa più recente è stata ad Hamala, in Bahrein: «Io e il mio staff ci siamo confrontati con un mondo completamente diverso dal nostro con il quale siamo riusciti a dialogare rispettandoci e riuscendo a scoprire legami e corrispondenze tra i fondamenti del pensiero mistico di Ildegarda di Bingen e il Corano».
Ildegarda insomma ormai per Melino è una presenza quotidiana, che l’accompagna da anni in tutto ciò che fa. «Durante gli incontri con la mia amata guida spirituale la commozione che a volte mi assale improvvisa è il chiaro segnale di aver raggiunto un ulteriore momento di comprensione», conclude Sabrina Melino con il suo grande sorriso.

Qui l’originale de L’Osservatore Romano

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