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I 5 libri più belli della settimana scelti per le donne

HANDS, BOOK, LIGHT

Alice Hampson | Unsplash

Annalisa Teggi - pubblicato il 26/04/19

Creare un rapporto con le parole, è difficilissimo oggi. Una pagina letta si consuma più in fretta di una caramella. Ed è la nostra memoria a rattrappirsi.

Le vacanze di Pasqua sono state occasione per far una gita di famiglia a Venezia, la pioggia ha reso più avventurosa l’impresa di rendere piacevole ai nostri figli la giornata. Acqua sotto i piedi e sopra la testa. Io e mio marito ci siamo industriati a trovare luoghi di riparo occasionali, e questo ci ha permesso di seguire percorsi meno turistici e molto più belli.

Un rifugio che ci ha accolti e ospitati a lungo è stata la Libreria Acqua Alta, di cui avevo visto solo alcune foto intriganti. Un mare di libri, si dice; una barca di libri, si dice anche. E sono la descrizione perfetta del luogo, apparentemente caotico ma in realtà sovrabbondante di occasioni. Barche e gondole sono diventate scaffali perfetti per accogliere pubblicazioni di ogni tipo; nessun catalogo digitale e tre gatte che gironzolano padrone del luogo. L’ingresso posteriore della libreria si affaccia proprio su un canale: libri e acqua convivono a pochi centimetri di distanza. Pericoloso, verrebbe da dire. Sì e anche paradossale.

Mentre giravo lì dentro mi è venuto da pensare che in caso di emergenza, se dovessi improvvisamente scappare di casa e portare poche cose in salvo con me, certo i libri – a malincuore – rimarrebbero indietro. I libri cartacei sono davvero fragili, le pagine si strappano, l’inchiostro può sbiadire nel tempo, il fuoco li manda in cenere, l’acqua li scioglie. Una libreria sull’acqua, però, non racconta solo l’aspetto più corruttibile delle storie scritte su carta; in fondo, parla anche di sopravvivenza testarda.

Nonostante le grandi tragedie della storia, i libri sono sopravvissuti a pelo d’acqua … un filo sopra l’oblio. E se certi testi sono andati perduti, è mirabile che siano comunque sopravvissuti. Mi fa sempre un po’ tremare il pensiero che non esista il manoscritto della Divina Commedia e che non esistano gli originali di Shakespeare. Ma mi fa anche sperare.

Non sono gli ebook che salveranno i libri, ma la nostra memoria. Non abbiamo bisogno di più strumenti nuovi per leggere, ma di essere di nuovo capaci di leggere. Creare un rapporto con le parole, è difficilissimo oggigiorno. Una pagina letta si consuma più in fretta di una caramella. Ed è la nostra memoria a rattrappirsi. Forse le nuove tecnologie potranno preservare più a lungo i documenti, ma solo una mente appassionata può custodire il senso di un contenuto.

L’acqua alta che ci minaccia oggi è un eccesso di offerta che stordisce, senza farci trattenere nulla. Salviamo un libro, leggendolo davvero. Con calma, magari ad alta voce insieme a qualcuno.

Questa settimana noi vi suggeriamo questi cinque titoli.

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