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Il segreto per aiutare vostra figlia negli anni dell’adolescenza

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Kari Kampakis - pubblicato il 24/04/19

Una mamma esperta e autrice di libri per preadolescenti e adolescenti condivide il suo consiglio migliore

Un’amica mi ha chiamato per parlarmi di una questione su cui vengo interpellata spesso. Come mamma di bambine più piccole delle mie, stava sperimentando quello che sto affrontando io con tre delle mie quattro figlie.

“Mia figlia”, ha detto esitando a dar voce alle sue preoccupazioni, “è sempre stata molto dolce, ma ultimamente è diversa. Si arrabbia per delle sciocchezze, e non riesco nemmeno a capire cosa ho fatto di male”.

L’ho subito rassicurata sul fatto che la figlia è del tutto normale. Ho avuto conversazioni di questo tipo con innumerevoli mamme, e comprendo l’esasperazione e la paura inespressa.

Nel periodo in cui noi mamme vorremmo essere più vicine alle nostre figlie sentiamo che ci respingono. Quello che una volta era un rapporto confortevole può sembrare instabile e compromesso. In certi giorni le nostre figlie ci vogliono bene, in altri non ne siamo così sicure. A volte ci sentiamo come se fossimo il nemico, perché sembra che dimentichino che siamo dalla loro parte.

Pubertà e ormoni? Sono reali e validi. Ho visto abbastanza per confermarvi che quando il vento cambia si capisce. Anche se la tempistica è stata diversa per ciascuna delle mie figlie, malumore accentuato, stare sulla difensiva e irritabilità sono stati fattori comuni.

Il mio errore più grande – che ho impiegato del tempo a correggere – è stato rispecchiare la reazione di mia figlia. Se lei si arrabbiava lo facevo anch’io. Se lei mi attaccava, io facevo lo stesso. Alla fine ho capito che questo atteggiamento non faceva che ampliare il solco tra di noi. Mia figlia ammutoliva, e francamente era piuttosto immaturo da parte mia.

Facendomi trascinare dalle emozioni – e dal modo in cui le mie figlie mi facevano sentire –, fallivo nel rimanere calma e nell’offrire il sostegno e la guida emotiva di cui avevano bisogno. Diventavo così sensibile al rifiuto che dimenticavo di considerare l’agitazione interiore che poteva spiegare quel nuovo comportamento.

Ora so una cosa: l’adolescenza (e la fase di transizione per arrivarci) è difficile. È un periodo di cambiamento costanti, in cui ogni giorno è diverso dall’altro. Una bambina si spaventa quando il suo mondo sicuro e prevedibile viene sconvolto. All’improvviso si trova nella tempesta perfetta fatta di pubertà, consapevolezza di sé, dubbio, confronto con i coetanei, senso di appartenenza, social media, pressioni accademiche e di un flusso di cambiamenti a livello di corpo, umore, amicizie e circostanze.

Per la prima volta nella vita, le ragazzine stanno avendo grandi pensieri, grandi sentimenti e grandi emozioni. Non sono sicure di come rapportarcisi, ed è facile scaricarsi su mamma o su chiunque sembri sicuro perché il suo amore è incondizionato.


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Una psicologa mi ha detto una volta che la parte del cervello che interpreta le emozioni segue a livello di sviluppo le emozioni stesse. Per me è stata un’epifania, e mi ha aiutata a capire un motivo della rabbia adolescenziale.

Non odiate il senso di frustrazione o di rabbia e tuttavia non riuscite a individuarne il motivo? Non avete mai provato la tensione della frizione interiore che non riuscite a spiegare? Anche una piccola fonte di chiarezza offre sollievo. Anche un piccolo discernimento – una perla di saggezza al momento opportuno – può aiutare ad affrontare la situazione.

Non posso parlare per i maschi visto che ho solo figlie femmine, ma so che le adolescenti hanno bisogno di “coach emotivi”. Hanno bisogno di adulti che le amino e possano aiutarle pazientemente a coltivare una sana vita interiore.

Man mano che le mie figlie crescono, hanno più bisogno di me a livello emotivo. Spesso non mi sento all’altezza. Posso provare anche tre approcci sbagliati prima di trovare quello che funziona davvero. E allora, se siete in un’impasse con vostra figlia non gettate la spugna. Ha bisogno di voi, e trovare un approccio che la spinga a parlare con voi vale tutto il tempo e lo sforzo.

Qualche idea sull’essere “coach emotivi”

Il rapporto è fondamentale

La mia amica Joelle ha sottolineato di recente che gli adolescenti sono molto dediti alle relazioni. Man mano che i figli crescono, i genitori si spostano da una posizione di potere a una di influenza. Avere un rapporto forte permette di avere voce in capitolo nella vita del vostro adolescente. Vi fa diventare lentamente un mentore, un allenatore, un consulente – qualcuno a cui possono rivolgersi per ottenere consiglio o sostegno.

Quando le mie figlie si avvicinano all’adolescenza do priorità a un rapporto forte. Noto quello che non funziona (gridare, criticare, non ascoltare, imporre una disciplina basandosi sulla forza) e quello che ha invece un effetto positivo (chiedere scusa se ho reazioni eccessive, sottolineare i loro punti di forza, dissolvere la tensione con l’umorismo, ridere e divertirsi, trascorrere del tempo a tu per tu, mostrare empatia, ascoltare, imporre una disciplina basandosi sull’amore e spiegare i confini con la logica).

Con una figlia non ero sulla buona strada quando aveva 11 anni, e ho cercato di rimediare guardandomi dentro. Sapevo che l’avrei persa a favore delle sue amiche se non ci fossimo collegate in modo corretto, e allora ho ingoiato l’orgoglio e ho cercato dei modi per toccarle il cuore. Oggi andiamo molto d’accordo, e sono davvero felice di essermi sforzata di cambiare.

Parlate il linguaggio di vostra figlia per costruire il rapporto

Tutti i genitori dovrebbero leggere The 5 Love Languages of Teenagers dovrebbe. È fantastico. Mi ha aiutata a capire meglio tutte le mie figlie e mi ha offerto degli spunti impagabili. Scoprite cosa funziona meglio con i vostri figli (parole di affermazione, tempo di qualità, atti di servizio, contatto fisico, doni) e fateli sentire amati.

Una delle mie figlie è ossessionata dai biscotti con le gocce di cioccolato, e dopo un aspro battibecco gliene ho portato a casa uno. Mi è costato due dollari, ma come ho condiviso su Facebook ha aggiunto un valore incommensurabile al nostro rapporto.


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L’adolescenza presenta una grande opportunità di “ricollegarsi”

I figli ti respingono, è vero, ma tornano anche indietro – soprattutto quando sono feriti, confusi o entusiasti per il fatto di condividere delle buone notizie. Le ragazze vivono in preda a una tormenta continua di pensieri ed emozioni. Vogliono buoni ascoltatori, luoghi sicuri e persone con cui poter essere “reali” per processare la vita e gli eventi.

Un dono che si può fare alla propria figlia è esserne l’“allenatore emotivo”. Insegnatele a discernere cosa sta provando e a esprimerlo a livello verbale.

Le ragazze che non sviluppano mai l’intelligenza emotiva o l’autocontrollo possono danneggiare i propri rapporti. Possono diventare elefanti in una cristalleria, scaricando i propri sentimenti su chiunque capiti loro a tiro.

L’altro estremo sono le ragazze che canalizzano interiormente le proprie emozioni. Le imbottigliano, non processandole mai, e alla fine le emozioni saltano fuori sotto forma di comportamento passivo-aggressivo o autodistruttivo, e anche questo non è sano.

Dico spesso alle mie figlie che devono conoscersi, fare attenzione al proprio umore e a quello che le fa scattare. In certi giorni mi verrebbe voglia di cavare gli occhi a qualcuno, ma non è un buon motivo per farlo. Dobbiamo tutti imparare a esaminare, gestire, riflettere e lavorare attraverso i nostri sentimenti, tenendoli sotto controllo di modo da non ferire noi stessi o gli altri.

Amate vostra figlia e lasciatela sfogare…

… ma non siate il suo punching ball. Le adolescenti superano i limiti, e a volte noi mamme sopportiamo più di quanto dovremmo perché temiamo di perderle. Simpatizziamo con le loro lotte e permettiamo che superino la linea di confine.

Penso che sia un errore. È umano spingere una persona più che si può, e quando permettiamo a nostra figlia (o a nostro figlio) di trattarci come un punching ball creiamo un precedente negativo per i rapporti futuri. Un giorno non verranno da noi, ma dal compagno di stanza, dal coniuge o dai figli.

Sfogarsi e allentare lo stress va bene, ma mancare di rispetto a qualcuno in questo processo no. Le adolescenti hanno bisogno di un sano rispetto per l’autorità se vogliono essere in grado di tenersi un lavoro.

Ho detto a tutte le mie figlie: “Non puoi parlarmi in questo modo. Ti voglio bene, ma non ti permetterò di mancarmi di risptto. Se lo fai perderai i tuoi privilegi. Non scaricare la tua rabbia su di me. Sto solo cercando di aiutarti”. Se riesco a stare calma, in genere si calmano anche loro.

Offrire uno sfogo sano

La cosa migliore da fare con grandi pensieri, grandi sentimenti e grandi emozioni è canalizzarli in qualcosa di sano. Trovate uno sfogo terapeutico che offra pace e felicità, come arte, musica, preghiera, esercizio fisico, trsscorrere del tempo a contatto con la natura o perseguire una passione.

Potrebbe essere d’aiuto anche incoraggiare vostra figlia a tenere un diario. Permettetele di aprire il suo cuore scrivendo i suoi pensieri ed esprimendo ciò che prova. Scrivere le cose facilita il fatto di dirle ad alta voce e dà a vostra figlia un luogo sicuro in cui essere onesta e trasparente.

Nel suo libro Untangled, Lisa Damour dice: “Dovete lavorare sul presupposto che ogni adolescente si preoccupa segretamente di essere pazzo”. Mi piace, perché quello che credo conforti di più le ragazze è sapere con certezza che non sono sole.

Le emozioni che sentono così uniche ed estranee sono in realtà normali e universali. Parlarne con persone di fiducia aiuta a districarle. Ciò vale per bambini, adolescenti e adulti. Se nessuno di noi è mai maestro delle proprie emozioni, possiamo imparare a controllarle perché non siano loro a controllare noi.

E allora, se vostra figlia sta entrando nell’adolescenza o ci è arrivata rapidamente tenete duro. Siate pazienti. Non permettete che un inizo difficile o un periodo in salita vi spaventino, perché vostra figlia ha davvero bisogno di voi. Le adolescenti perdonano, e sono anche divertenti e brillanti. Un po’ di aiuto può fare molto, come anche uno sforzo da parte vostra per trovare l’approccio giusto nei suo confronti.

Questo articolo è apparso originariamente su karikampakis.comed è riprodotto con il permessodell’autrice.Kari Kampakis ha quattro figlie ed è un’autrice, oratrice e blogger di Birmingham, in Alabama (Stati Uniti). I suoi due libri per preadolescenti e adolescenti, Liked: Whose Approval Are You Living For? e 10 Ultimate Truths Girls Should Know, sono stati usati in tutto il Paese per gli studi sulle adolescenti.

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