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Un non cattolico si può confessare con un sacerdote?

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Anneka | Shutterstock

Philip Kosloski - pubblicato il 23/04/19

Molti non cattolici sono affascinati dalla Confessione e si chiedono incuriositi se possono ricevere le stesse grazie dei cattolici

Se molti non cattolici guardano spesso alla Confessione con sospetto, ce ne sono anche altri che vorrebbero confessarsi, anche se non sono attivamente impegnati in un programma di iniziazione cristiana per adulti e non intendono (almeno nel prossimo futuro) diventare cattolici.

Al di là delle tante grazie ricevute durante la Confessione, i non cattolici potrebbero essere interessati ai benefici psicologici del fatto di raccontare a qualcun altro i propri peccati e al sollievo che si prova ascoltando le parole di assoluzione.

Ma un non cattolico può mettersi in fila per confessarsi e inginocchiarsi davanti a un sacerdote per ricevere il sacramento della Riconciliazione?


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Il Codice di Diritto Canonico è piuttosto chiaro circa i sacramenti della Chiesa cattolica. Se la Chiesa riconosce il Battesimo della maggior parte delle denominazioni cristiane, la validità del sacramento della Confessione viene riconosciuta solo all’interno della Chiesa cattolica (con l’eccezione fondamentale della Chiesa ortodossa).

In quasi tutte le occasioni, per ricevere la Confessione in modo lecito bisogna essere membri professi della Chiesa cattolica:

“I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti ai soli fedeli cattolici, i quali parimenti li ricevono lecitamente dai soli ministri cattolici” (Can. 844 §1.)


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In alcuni casi, anche un cristiano ortodosso può ricevere il sacramento della Confessione, visto che questa branca del cristianesimo ha sacramenti validi.

Il Codice di Diritto Canonico elenca comunque alcune eccezioni per i battezzati non cattolici:

“Se vi sia pericolo di morte o qualora, a giudizio del Vescovo diocesano o della Conferenza Episcopale, urgesse altra grave necessità, i ministri cattolici amministrano lecitamente i medesimi sacramenti anche agli altri cristiani che non hanno piena comunione con la Chiesa cattolica, i quali non possano accedere al ministro della propria comunità e li chiedano spontaneamente, purché manifestino, circa questi sacramenti, la fede cattolica e siano ben disposti” (Can. 844 §4.)

Fondamentalmente, un sacerdote cattolico può offrire l’assoluzione ai cristiani non cattolici in casi rari, come il pericolo di morte.




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I cristiani non cattolici sono certamente incoraggiati a cercare un sacerdote cattolico per ricevere assistenza spirituale, e possono farlo nel contesto di un incontro programmato nell’ufficio parrocchiale. Nella maggior parte dei casi, però, non dovrebbero approcciare un sacerdote nel lasso di tempo programmato per le Confessioni nell’edificio ecclesiale, perché è un momento riservato ai membri della Chiesa cattolica e non è idoneo alla catechesi o ai consigli personali.

La Confessione è un sacramento splendido, che può liberare una persona dal peccato e metterla su una nuova strada.

Per abbracciare pienamente questo dono, si dovrebbe però essere adeguatamente catechizzati e pienamente iniziati nella Chiesa cattolica.




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