di Giada Aquilino – Città del Vaticano
Sarebbe di almeno 158 morti e diverse centinaia di feriti il bilancio provvisorio di una serie di esplosioni simultanee che hanno colpito alcune chiese durante le celebrazioni pasquali e diversi hotel in Sri Lanka. Fonti di stampa ancora contraddittorie riferiscono di deflagrazioni che si sono prodotte nella chiesa di Saint Anthony a Colombo, in quella di Saint Sebastian a Negombo, località a maggioranza cattolica a nord della capitale. Presa di mira inoltre la Zion Church a Batticaloa, nell’est. Ancora non confermate esplosioni in un altro edificio di culto a Katuwapitiya, sempre a nord di Colombo. Annullate le celebrazioni di Pasqua in tutto il Paese. Al momento non è giunta alcuna rivendicazione per gli attacchi. La polizia ha esortato la popolazione a restare in casa ed a mantenere la calma.
Nuova esplosione a sud di Colombo
Tra gli alberghi colpiti, frequentati pure da turisti, il Cinnamon Grand Hotel, il Kingsbury e lo Shangri-La, situati nel cuore di Colombo. Segnalata un’altra esplosione in un hotel di Dehiwala, un sobborgo meridionale della capitale. La sicurezza in città e nell’aeroporto, intanto, è stata intensificata. Tra le vittime, secondo le autorità, anche stranieri: almeno 35. Una condanna agli attentati è giunta del presidente dello Sri Lanka Mathripala Sirisena e dalla comunità internazionale.
Le parole del card. Ranjith
Alla notizia della strage, riporta l’agenzia AsiaNews, il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha espresso “condoglianze per le vittime” e ha invitato a pregare per il Paese. L’isola piange le vittime cristiane e – prosegue Asia News – nel frattempo lancia una raccolta di sangue in tutti gli ospedali: lo ha detto il card. Ranjith, in una conferenza stampa, esortando tutti i cittadini a recarsi negli ambulatori per i prelievi e chiedendo ai medici, nel giorno di riposo per la festività, di tornare in servizio per “salvare almeno una vita”.
La guerra civile
Il Paese, di 21 milioni di abitanti a maggioranza buddista, con un 7% di cristiani, ha vissuto una lunga guerra civile tra governo srilankese e ribelli tamil: dati Onu parlano di almeno 80 mila vittime tra il 1979 e il 2009.
(notizia in aggiornamento, ultima modifica ore 11.04)