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Le 3 reliquie di Cristo che si trovavano a Notre-Dame sono in salvo

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Adriana Bello - pubblicato il 17/04/19

Un sacerdote ha rischiato la vita per evitare che venissero consumate dal fuoco

Tutta la struttura della cattedrale parigina di Notre-Dame è un capolavoro: lo stile gotico, gli splendidi rosoni, i doccioni, l’imponente organo e i dipinti e le sculture al suo interno.

I cattolici di tutto il mondo erano preoccupati soprattutto per le tre reliquie di Cristo che vi si trovano come parte del tesoro, soprattutto in piena Settimana Santa: la corona di spine, uno dei chiodi con cui venne crocifisso e un frammento della croce del Calvario.

Anche se le reliquie dei santi sono molto preziose, quelle di Gesù sono ovviamente le più importanti della cristianità, essendo gli strumenti della sua Passione.

La “buona notizia” in tutta questa tragedia è che sia le reliquie che la maggior parte delle opere d’arte sono in salvo (ironicamente il 15 aprile, giorno dell’incendio, era anche la giornata mondiale dell’arte), anche le famose sculture dei 12 apostoli della facciata, tirate giù dalla struttura la settimana scorsa come parte del processo di restauro attualmente in corso.

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Faceva parte del tesoro ed è al sicuro anche la tunica di re Luigi IX, l’ultimo monarca europeo ad aver guidato la crociata per recuperare Gerusalemme, riuscendo a salvare vari tesori religiosi della Terra Santa nel XIII secolo.

La corona di spine è passata per varie mani prima di arrivare alla monarchia francese. Luigi IX fece costruire nel XIII la Sainte Chapelle (a pochi passi da Notre-Dame) come luogo di venerazione della reliquia. Durante la Rivoluzione francese è stata custodita nella Biblioteca nazionale, arrivando a Notre-Dame nel 1801. Si trova in una teca di cristallo e in realtà non ha le spine, distribuite in varie chiese (due si trovano nella basilica di San Pietro).

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Il chiodo proviene dal Santo Sepolcro, e secondo gli storici dei cristiani di Gerusalemme lo donarono all’imperatore Carlo Magno nel 799.

Queste reliquie di Cristo non sono esposte alla vista dei turisti, ma la corona viene mostrata ai devoti che visitano Parigi il primo venerdì di ogni mese alle 15.00 (ora della morte di Gesù) e il Venerdì Santo con orario esteso.

Quest’anno, però, la situazione sarà diversa. Non si sa ancora dove verranno custodite le reliquie durante la ricostruzione di Notre-Dame, e non è stato detto che questo Venerdì Santo verranno esposte in un’altra chiesa.

Il sacerdote eroico

In tutta questa situazione, bisogna ringraziare il coraggio di padre Jean-Marc Fournier, cappellano dei Vigili del Fuoco di Parigi, che è entrato nella cattedrale in fiamme per salvare la corona di Spine e il Santissimo Sacramento mettendo a rischio la sua vita perché non andassero perduti questi elementi della nostra religione dal valore inestimabile.

Una fonte del servizio d’emergenza citata dal Daily Mail ha affermato che “padre Fournier è un eroe assoluto”. “Non ha mostrato alcuna paura mentre si dirigeva deciso verso le reliquie all’interno della cattedrale e si assicurava che venissero salvate. Affronta ogni giorno la vita e la morte, e non mostra alcun timore”.

Non è la prima volta che il sacerdote si trova a dover affrontare un disastro. Nel 2015, durante l’attacco terroristico a Parigi che ha provocato la morte di 89 persone al concerto degli Eagles of Death Metal, è stato uno di coloro che si sono affrettati ad assistere e a consolare i feriti.

Padre Fournier, 50 anni, si è unito alle Forze Armate della diocesi nel 2004 e ha lavorato per 7 anni con l’Esercito in tutto il mondo.

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