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Cos’è il “Mercoledì della Spia”?

JUDAS

Public Domain

Philip Kosloski - pubblicato il 15/04/19

Prima che Gesù celebrasse la Pasqua, una “spia” è uscita per tradirlo

Siamo entrati nella Settimana Santa, in cui si verificano vari eventi che portano direttamente a ciò che avrà luogo il Venerdì Santo. Tra questi, c’è stato il tradimento fatale di Gesù da parte di uno dei suoi discepoli:

“Allora uno dei dodici, che si chiamava Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti, e disse loro: «Che cosa siete disposti a darmi, se io ve lo consegno?» Ed essi gli fissarono trenta sicli d’argento. Da quell’ora cercava il momento opportuno per consegnarlo” (Matteo 26, 14-16)

Questa azione di Giuda gli ha fatto guadagnare il titolo di “spia” da parte dei cristiani medievali, in base alla definizione che ritiene una spia “una persona che osserva segretamente una persona o una cosa per ottenere informazioni”.

Da mercoledì in poi, Giuda cercava segretamente un’occasione per consegnare Gesù ai capi dei sacerdoti, e quindi molti cristiani hanno chiamato questo giorno “Mercoledì della Spia”.

Sulla stessa linea, varie culture riflettevano la cupezza di questo giorno definendolo “Mercoledì Nero” o “Mercoledi delle Ombre”, che corrisponde anche al rito liturgico delle Tenebrae che si celebra in quella giornata.

Si parla anche di “Mercoledì del Silenzio”, perché i Vangeli non registrano alcuna attività nella vita di Gesù. L’unico è l’incontro segreto di Giuda con i capi dei sacerdoti.

Gli eventi del mercoledì accompagnano gli ultimi giorni della vita di Gesù e portano direttamente al Suo sacrificio il Venerdì Santo.

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