A volte ripetiamo i nostri tradimenti per una dose di sesso, di alcol, di successo, di trofei, di applausi, di vana gloria, di giudizi.di Chiara Amirante
Un giorno una persona mi raccontava che era stata tradita. Mentre tentavo di accogliere la disperazione del suo cuore in frantumi, questa valanga di dolore che lei mi confidava e che sempre più profondamente raggiungeva, dilaniava e trafiggeva anche il mio cuore, ho avuto la sensazione che il tradimento è un particolare tipo di dolore, talmente lancinante che il cuore potrebbe davvero arrivare a non reggerlo.
Ho poi pensato anche al cuore di Gesù, continuamente trafitto dai nostri tradimenti! E mi sono chiesta: ma cosa mai sarà stato il dolore di Gesù nel sapere che, mentre stava celebrando la sua Pasqua, proprio i suoi discepoli di lì a poco lo avrebbero tradito?
Il Signore sta per salire al Padre, sa che lo attende una passione dolorosa terribile e che proprio i “suoi amici”, coloro che aveva amato con tutto se stesso, lo tradiranno.
Gesù che fa? Si perde nei rimproveri? No!
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Ci sembra impossibile, eppure la verità è che troppe volte anche noi siamo come Giuda o come Pietro perché, chiudendo il nostro cuore all’amore di Dio, non accogliendo il Signore che nell’Eucaristia si dona a noi completamente, non solo consegniamo Gesù, che è in noi, alla morte, ma ripetiamo i nostri tradimenti a volte per una dose di sesso, di alcol, di successo, di trofei, di applausi, di vana gloria, di giudizi. Tante volte possiamo anche aprire un varco nel nostro cuore a Satana, “venderci l’anima”… per trenta denari, magari senza neanche averne piena consapevolezza.
Questa incredibile realtà dell’Amore non amato fa da sfondo alla totale consegna di Colui che, avendoci amato, decide di amarci sino alla fine.
L’Amore continua ad amare tutti, senza misura, pur sapendo che Giuda e Pietro lo tradiranno e presto, nell’ora del Calvario, anche gli altri discepoli lo abbandoneranno. Gesù continua ad amare perché solo l’Amore salva.