Il forte gesto di Francesco a conclusione del ritiro spirituale in Vaticano. Il Paese africano è dilaniato dalla guerra civile che ha fatto almeno 400mila morti«Vi chiedo come fratello: rimanete nella pace. Lo chiedo con il cuore, andiamo avanti, ci saranno tanti problemi ma non spaventatevi. Risolvete i problemi. Avviate un processo che finisca bene. Ci saranno lotte tra voi, ma che queste rimangano dentro l’ufficio, davanti al popolo le mani unite. Così da semplici cittadini diventerete padri della nazione. Permettetemi di chiederlo con il cuore con i miei sentimenti più profondi».
La richiesta di pace di Papa Francesco ai leader politici del Sud Sudan, in ginocchio, è arrivata al termine dei due giorni di ritiro spirituale in Vaticano, a cui gli stessi hanno partecipato.
Grazia e preghiera
Un «tempo di grazia» dedicato alla riflessione e alla preghiera, per chiedere a Dio «un futuro di pace e prosperità per la gente del Sud Sudan». Il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, aveva presentato così il ritiro spirituale che si è svolto nella Casa Santa Marta. Un tentativo diplomatico estremo per avviare un confronto tra le massime autorità civili ed ecclesiastiche del giovane Paese africano, tra i più poveri al mondo, oltre che dilaniato da una violenta guerra civile (Vatican Insider, 11 aprile).
“Spirituale, ecumenica, diplomatica”
Questa due giorni in Vaticano, ha ricordato Parolin il 10 aprile, in occasione dell’inaugurazione dell’evento, è stata approvata da Papa Francesco su proposta presentata dall’arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana, Justin Welby, che l’ha pensata come iniziativa «spirituale, ecumenica e diplomatica».
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“Opportunità di incontro e riconciliazione”
Si tratta, ha messo in luce il cardinale, di una «opportunità» di incontro e riconciliazione nello spirito «del rispetto e della fiducia» per coloro che «in questo momento hanno la missione e la responsabilità speciali di lavorare per lo sviluppo» del Sud Sudan, precipitato nel 2013 nella sanguinosa guerra civile, che ha causato almeno 400 mila morti.
Il discorso del Papa
Oggi pomeriggio l’evento si è concluso con il discorso del Papa ai leader del Sud Sudan e il gesto di implorare la pace, inginocchiandosi di fronte a loro.
In seguito, ai partecipanti è stata consegnata una Bibbia firmata dal Papa, dall’arcivescovo di Canterbury e dal reverendo John Chalmers, già moderatore della Chiesa presbiteriana di Scozia, con il messaggio «Ricerca ciò che unisce. Supera ciò che divide» (Il Messaggero, 10 aprile).
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