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La bontà di una suora: presta 800 euro per una giusta causa ad un “prete”…pluripregiudicato

A young Catholic priest and nun

© CREATISTA/SHUTTERSTOCK

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 04/04/19

Un falso sacerdote è stato arrestato dalla Polizia ad Ancona. E' stato lui l'artefice di una clamorosa truffa che vi raccontiamo

Ancona, gennaio 2019. Un uomo, che si presenta come sacerdote di una nota parrocchia romana chiede un aiuto economico ad una suora di un istituto religioso del capoluogo marchigiano. Il prete dice di aver bisogno di 800 euro per aiutare un 24enne padre di famiglia ospite di una comunità romana per pagare caparra e primo mese d’affitto di una mansarda ad Ancona, dove il giovane aveva trovato lavoro come cameriere.

Il sacerdote precisa alla suora di impegnarsi a riconsegnare la cifra alla Madre Priora presso la Casa Generalizia a Roma: lì l’avrebbe certamente raggiunta non solo per restituirle il prestito, ma anche per salutarla e ringraziarla personalmente dell’aiuto fornito.

La vera identità

Il sedicente religioso, riporta l’Ansa (1 aprile), era in realtà un 43enne pluripregiudicato catanese, già gravato di una condanna a 5 anni e 3 mesi di carcere per un’altra truffa! L’uomo è stato arrestato ad Ancona dalla Squadra Volanti della Questura e trasferito nel carcere di Montacuto.




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Denaro a “domicilio”

Il truffatore era riuscito a far sborsare alla suora il denaro in due tranche con due successive telefonate nello stesso giorno, mandando a ritirare il denaro ‘a domicilio’ da un fantomatico geometra con tanto di ricevute sottoscritte con nome falso. Anche il finto geometra, al momento della consegna del denaro aveva promesso che i soldi sarebbero stati restituiti alla Madre superiore a Roma.

“Irrintracciabile”

L’indomani l’ingenua suora chiamava l’utenza fornita dal finto parroco per sapere se aveva provveduto alla restituzione dell’importo. Lui le rispondeva che aveva appena terminato di celebrare messa, e che avrebbe raggiunto la consorella presso la Casa Generalizia per restituire quanto prima gli 800 euro.

Da quel momento il falso prete scollegava il telefono, unico mezzo di contatto che aveva utilizzato per perpetrare la truffa. Di lui nessuna traccia fino all’arresto da parte della Polizia di Ancona (Marche notizie, 1 aprile).


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