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“Mio figlio è troppo vivace”: educare al rispetto e alle regole

little boy, dirty,

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BenEssere - pubblicato il 04/04/19

I bambini, soprattutto dai primi anni di vita fino ai 9 anni, sono pieni di energia, sempre in movimento e alla scoperta del mondo. Ma qual è il confine tra un normale atteggiamento infantile e una vera e propria patologia?

di Giulia Colò
psicologa, Membro équipe Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus

Sono la mamma di due splendidi bambini di 4 e 6 anni, Ginevra e Marco, e presto arriverà anche Chiara. Ultimamente Marco a casa e a scuola ha iniziato a essere sempre agitato, non sta mai fermo e chiede costantemente attenzioni o oggetti che sembrano non bastargli mai. È sempre stato un bambino sveglio, ma oggi è diventato troppo vivace e le maestre dicono che è iperattivo… devo preoccuparmi? Io e mio marito non sappiamo più che cosa fare! Per noi è la nostra piccola peste, ma iniziamo a essere preoccupati che stia esprimendo un suo malessere. Può aiutarci a capire che cosa fare? Francesca

Le piccole pesti preoccupano e affaticano molti genitori che sovente non sanno più cosa fare, proprio come Francesca e suo marito. Genitori ed educatori descrivono questi bambini come “i bambini troppo”, troppo vivaci, troppo rumorosi, troppo agitati, con troppe richieste di attenzioni, giochi o cibo. Anche Marco nelle parole della madre è descritto come un bambino “troppo vivace”, ma dietro la troppa vivacità o le numerose richieste dei bambini si cela qualcosa? I bambini, soprattutto dai primi anni di vita fino ai 9 anni, sono pieni di energia, sempre in movimento e alla scoperta del mondo, sono incuriositi dai propri coetanei e dagli adulti ed esplorano attivamente la casa, la classe e gli ambienti nuovi: è in questi anni che si costruiscono le fondamenta della soggettività del piccolo! I bambini iperattivi non smettono di muoversi; non riescono a restare concentrati; non ascoltano; disturbano in classe creando sovente situazioni pericolose per se stessi e per i compagni; non riescono a sviluppare relazioni amicali e non rispettano gli adulti di riferimento (educatori, insegnanti eccetera).




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La vivacità nel corso del tempo può regolarsi e orientarsi, il bambino iperattivo è invece spesso incapace di creare legami e di interessarsi al contesto sociale. Bisogna quindi saper discriminare tra una normale vivacità, tipica del tempo dell’infanzia, e l’iperattività vera e propria. I bambini di oggi sono inoltre immersi in un mondo pieno di stimoli, dunque la loro vivacità può essere sia la risposta a un eccesso di stimoli ambientali sia una richiesta di attenzione. Nel caso di Marco, ad esempio, l’arrivo di una nuova sorellina può portare la paura di perdere un po’ dell’amore della mamma e del papà. Dedicargli del tempo potrà rassicurarlo ed essere l’occasione per creare nuovi momenti unici e singolari per l’intera o per parte della famiglia. Quando i piccoli diventano delle piccole pesti e fanno impazzire i genitori per attirarne l’attenzione, può essere utile quindi trovare delle attività da fare insieme.

Come si legge nella lettera di Francesca, inoltre, il piccolo Marco chiede con insistenza oggetti che a quanto pare non gli bastano mai. Spesso, infatti, le richieste non riguardano tanto la possibilità di avere questo o quel giocattolo, quanto il bisogno di occupare un posto speciale nel cuore della mamma e del papà, i quali devono anche essere disposti a stabilire con convinzione e decisione determinati limiti e regole. I comportamenti di un bambino particolarmente esuberante mettono infatti alla prova la capacità dei genitori di imporre confini: può essere difficile e faticoso dire “no” o “basta”, ma per le madri e i padri di oggi è una sfida molto importante. Anche perché sia gli iperattivi sia i vivaci si scontrano con i limiti, ma se i primi spesso li sfidano e non li accettano, i secondi invece possono riconoscerli e arrivare così a comprendere che non è sempre possibile fare tutto ciò che si vuole. In tal senso, anche i genitori possono fornire un modello: attraverso parole e comportamenti, comunicano di saperci fare con le regole.


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Cos’è l’iperattività?

Il “Disturbo da deficit di attenzione e iperattività – Adhd” è una psicopatologia che si manifesta con disattenzione, impulsività e iperattività. Inoltre i piccoli hanno difficoltà nel mantenere l’attenzione su un compito o su un gioco, nel controllare l’impulso ad agire, nel regolare in generale il livello di attività. Inoltre, l’insorgenza dei sintomi deve precedere i 7 anni d’età.

È importante evitare…

L’utilizzo distorto del termine iperattività, oggi diffuso e presente in formule quali «Il bambino è iperattivo»! talvolta utilizzate anche dalle stesse insegnanti, rischia di provocare esclusivamente grande preoccupazione e confusione nei genitori e di etichettare il piccolo.




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Associazione Pollicino
e Centro crisi genitori Onlus info@pollicinoonlus.it www.pollicinoonlus.it
Numero Verde: 800/64.46.22

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