Aleteia logoAleteia logoAleteia
martedì 23 Aprile |
Aleteia logo
Spiritualità
separateurCreated with Sketch.

Una torcia per camminare nell’oscurità: ecco a che serve la Legge che Cristo è venuto a compiere

UOMO GROTTA TORCIA

Di Yannick Martinez - Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 27/03/19

L'amore che Cristo testimonia e chiede è il più esigente ed estremo che ci sia. E' amore per i nemici, amore che dà tutto, che sa morire per l'altro. Ci serve luce per inoltrarci nell'oscurità umana senza perderci: per questo ci ha lasciato la Legge e i Profeti.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.
In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.» (Mt 5, 17-19)
Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.

Ci sono due letture che si possono dare dell’insegnamento di Cristo. Una è più superficiale e sostanzialmente crede che Gesù sia venuto ad annunciarci un vago “volemose bene” dove tra baci e abbracci risolveremo il problema dell’uomo magari ritrovandoci tutti insieme attorno a una pizza e brindando con una birra.

A chi pensa che il cristianesimo sia questo, non riesce neanche minimamente a considerare quanto possa essere serio l’amore a cui Cristo ci chiama. Un amore che si poggia su quattro sentimenti non regge le cose grandi della vita. L’amore di Cristo è un amore fino alle estreme conseguenze, è un amore che dà la vita. È amore per i nemici, amore per chi è lontano, amore per il buio in noi stessi.

E in un amore simile è difficile fare a meno della Legge e dei Profeti che sono come una fiaccola e una bussola. Una vita che non ha una direzione, un metodo, non va molto lontano. Nel viaggio di questa esistenza non bastano le buone intenzioni, bisogna poi saper usare davvero bene anche la testa e il cuore. Gesù sta cercando di dirci questo nel Vangelo di oggi, cioè di usare anche la testa e la propria libertà senza credere che Lui sia venuto per risolvere con magia i nostri problemi. Il vero problema è però rendersi conto che in questa traversata non basta usare la testa e la volontà, serve anche la Grazia.

La Grazia è il compimento della testa e della libertà, per questo Gesù dice che è venuto a portarci il compimento. Ma nei nostri tempi dobbiamo incidere con forza nelle nostre consapevolezze ciò che oggi Gesù ci dice:

Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

Credere è fidarsi della Grazia che ci ha portato Cristo, e questo non a scapito della testa e della libertà di ognuno, ma come compimento.
#dalvangelodioggi

[protected-iframe id=”2037a3b2f40a5b3992314f4ea77526d5-95521288-119775105″ info=”https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2FEpicoco%2Fposts%2F753705241739160&width=500″ width=”500″ height=”268″ frameborder=”0″ style=”border:none;overflow:hidden” scrolling=”no”]

Tags:
dalvangelodioggi
Top 10
See More