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Zhang, 13 anni, malato terminale, realizza l’ultimo desiderio: si battezza prima di morire

BAPTISM

Dmitry Kalinovsky | Shutterstock

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/03/19

Di origini cinesi, il ragazzo viveva in Italia ma era buddista. Poi, durante la malattia ha sostenuto di essersi convertito dopo un aver sognato Gesù Cristo. Ecco la sua commovente storia

Zhang non aveva ancora compiuto 13 anni ed è morto all’inizio di marzo all’ospedale pediatrico di Padova per un sarcoma alla gambe che lo affliggeva da quando ne aveva appena 6. Condivideva con la sua famiglia la fede buddista, ma da quando suo padre gli aveva regalato una Bibbia in mandarino le cose sono cambiate.

L’assistente spirituale

Voleva saperne di più, e quando era ricoverato per le cure chiamava la suora francescana dei poveri che offre assistenza spirituale in corsia, Tania Alesci, e la interpellava.

«Andai da lui a fine novembre – ricorda Tania – mi disse che aveva conosciuto Gesù attraverso la Bibbia. Era emozionato, gli brillavano gli occhi. Era poco più che un bambino e mi disse che finalmente aveva conosciuto una persona che poteva guarirlo, ma non dalle malattie bensì da qualcosa di più interiore. Faceva tante domande. Gli piacevano in particolare le parabole, ha voluto che gli spiegassi il Figliol prodigo. Stava in silenzio, chiudeva gli occhi e diceva solo: ok».


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Il sogno di Gesù

Una mattina Zhang disse a suor Tania di aver sognato di essere vestito di bianco e di aver sentito Gesù che lo chiamava e lo accoglieva. Disse che nessun altro poteva risolvere il suo “problema”, cioè la malattia e la morte. Zhang in breve ha deciso che voleva essere battezzato e la sua famiglia non si è opposta.

Da Zhang a Angelo

Suor Tania è stata la sua madrina e padre Giuseppe Quaranta ha amministrato il sacramento all’hospice. «Era consapevole del fatto che non sarebbe guarito, ma era felice», racconta. Padre Quaranta gli chiedeva: «Sei sicuro?». E lui ripeteva: «Sì». «Voglio diventare figlio di Dio e fratello di Gesù», diceva. C’erano tutti: i suoi genitori, la sua sorellina minore, gli zii, gli infermieri e i dottori, tutti emozionati, anche i non credenti. Da quel giorno Zhang scelse il nome di Angelo, perché gli avevano parlato degli angeli custodi e lui li sentiva vicini, sapeva che gli avrebbero tenuto la mano quando avrebbe dovuto lasciare questa terra.




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I momenti di crisi

Aveva anche momenti di crisi, Angelo. Un giorno, davanti alla sua famiglia riunita al suo capezzale, chiese perché doveva essere proprio lui ad andarsene. Il padre gli rispose dolcemente: «Tu vai incontro al tuo Gesù». «E’ vero», ha risposto, e si è rasserenato. L’ultima settimana è stata straziante, il dolore fortissimo. Angelo è morto il 22 febbraio (Avvenire, 26 marzo).


ANDREA BIZZOTTO

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