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Cos’è accaduto alla donna a cui Gesù aveva parlato al pozzo? Ce lo riferiscono alcune tradizioni

SAINT PHOTINA

Jan Joest van Kalkar | PD

Russell E. Saltzman - pubblicato il 22/03/19

Era una samaritana che rappresenta tutti noi come la nuova sposa

Cosa faceva Gesù in Samaria, presso un pozzo, con una donna, da solo?

Quella donna non lo avrebbe sicuramente potuto immaginare all’epoca, ma Gesù stava incontrando una futura santa della Chiesa orientale, Santa Fotina. In quel momento, lei non era consapevole del fatto che stava parlando con colui che avrebbe salvato il mondo.

La storia (Giovanni 4, 1-42) inizia con la sete di lui, il secchio di lei e forse qualche indizio sul motivo per cui era andata al pozzo dopo aver visto un uomo strano.

Se foste stati dei bravi ragazzi ebrei di un villaggio ebraico medio, sareste stati avvertiti di stare alla larga dai samaritani, soprattutto dalle donne samaritane.


POZZO SICAR TERRA SANTA

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Gesù è al pozzo da solo sotto il sole di mezzogiorno e arriva una samaritana, da sola. Chiaramente doveva sembrare una donna da evitare.

Leggendo questa storia sembra che la donna fosse in cerca di qualcosa che non poteva stare in un secchio. È questo il modo in cui apparentemente Giovanni ha modellato il suo Vangelo: Gesù è il nuovo sposo e la donna, peraltro una samaritana, rappresenta tutti noi come la nuova sposa.

La vicenda di svolge al pozzo di Giacobbe, sull’appezzamento di terreno che Giacobbe aveva donato al figlio Giuseppe. Intorno a questo pozzo ruota anche una storia romantica (Genesi 29, 11), perché è il luogo in cui Giacobbe ha incontrato per la prima volta Rachele e l’ha baciata. La scena di Giovanni assomiglia intenzionalmente a quella tra Giacobbe e Rachele, manca solo il bacio. Il pozzo era lo stesso.

Ci sono alcuni aspetti da ammirare nella samaritana. È spigliata, vero? È abbastanza audace da ricordare a Gesù ciò che li separa – lui è ebreo e lei samaritana – e da affermare ciò che li lega, l’antenato comune Giacobbe. Nel suo discorso, la donna invoca il Messia che deve arrivare e che spiegherà tutto a entrambi.

Gesù parla in modo persuasivo della sete e dell’acqua viva. “Signore, dammi di quest’acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere”, gli dice la donna.

Sicuramente, ma prima la tua vita deve scorrerti davanti agli occhi.

“Hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito”, le dice. Come si suol dire, nulla fa più male della verità.

È questo il motivo per cui è al pozzo da sola, perché è ostracizzata e evitata? Non è la benvenuta per accompagnare le donne del villaggio al mattino? Deve aspettare? Non ha nessuno che ascolti la sua storia, asciughi le sue lacrime o la faccia ridere? Ha abbracciato lo scandalo e non ha un posto in cui andare?

Come fa qualcuno ad aver avuto cinque mariti, o cinque mogli? Non è una cosa che capita in genere alle persone normali. Una donna che ha avuto cinque mariti e attualmente convive con un altro ha qualcosa che non va. Si potrebbero emettere giudizi molto duri. Come uscirebbe dallo scrutinio di Twitter e Facebook?




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Certe persone si ficcano in guai tremendi da cui non riescono a uscire – guai non sempre provocati da loro, ma comunque problematici. E una volta che ci si è messi nei pasticci, è difficile invertire la rotta.

Cosa cerca davvero questa donna? Voleva uscire dai guai, credo. E allora, sotto il sole di mezzogiorno, vede un uomo nuovo al pozzo e si affretta portando un secchio.

Gesù le confessa la sua sete, ma lei riconosce anche la propria. Rendendosi conto di quella necessità, scorge una realtà che guarisce e una vera via di fuga dal guaio in cui si trova.

Nelle interpretazioni bibliche dei cristiani occidentali questa donna non gode di grande considerazione. Penso che la questione dei cinque mariti la privi di ogni rispetto. Tra altre comunità cristiane, però, viene ricordata.

Nelle Chiese orientali è Santa Fotina, onorata come martire e considerata alla stessa stregua degli apostoli, perché è stata la prima a riferire agli altri dell’uomo assetato al pozzo, chiedendosi se potesse essere il Cristo.

Gesù restò nel villaggio samaritano per due giorni, e molti credettero in Lui per via della testimonianza della donna.

In un altro giorno, un venerdì a mezzogiorno, Gesù dirà ancora di aver sete. Non riceverà la fresca acqua del pozzo di Giacobbe, ma solo una spugna imbevuta di aceto. Dopo il Terzo Giorno, i suoi discepoli ricorderanno l’incontro con la donna al pozzo. Solo allora annunceranno al mondo ciò che la samaritana aveva già capito: Gesù è la bevanda che soddisfa la nostra sete di eternità.

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