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Sapevate che quando qualcuno rinuncia a qualcosa brilla una stella?

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Skeeze - Public Domain

padre Carlos Padilla - pubblicato il 20/03/19

L'amore chiede vita nel sacrificio del mio io, la presenza di Dio dà luce ai miei passi quando esitano

Guardo il cielo. Mi piace farlo di giorno, al tramonto e la sera. Il cielo è pieno di stelle. Voglio vedere le stelle che mi accompagnano tutto il giorno. Nell’oscurità della notte brillano di più. Durante il giorno restano nascoste sotto il sole.

Sogno un perpetuarmi nel tempo dopo la mia assenza. Rimanere come una stella nascosta nel cielo. C’è vanità nei miei desideri?

Una promessa di Dio nella mia anima. Un desiderio di Dio per la mia vita. Moltiplicare la mia discendenza come le stelle del cielo…

Guardo in alto. Il cielo stellato nella notte. Ho paura. Ho paure concrete. Reali. Alcune infondate. Mi lacerano l’anima e mi rendono timoroso.

Se cado. Se perdo la vita. Se mi ammalo. Se resto da solo. Se perdo ciò che mi rende felice. Se non torno ad avere quello che ho oggi.

Le stelle brillano in cielo. Sulla terra lotta, dedizione, sacrificio.




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A cosa valgono la rinuncia e il sacrificio? José Luis Martín Descalzo riferisce il racconto del novizio assetato. È la storia di un monaco che nel deserto percorreva un lungo cammino sotto il sole cercando l’acqua. A metà del cammino poteva placare la sua sete in un’oasi.

Un giorno voleva rinunciare a bere per amor di Dio. Di notte vide una stella che brillava con forza nel cielo. Si riempì di pace. Passarono i giorni. Ogni notte una stella.

Un giorno un novizio lo accompagnò nel suo lavoro quotidiano. Il novizio, vedendo la fonte, si riempì di gioia. Il monaco dubitò e pensò allora all’anima pura del novizio: “Se avesse bevuto, quella notte la stella non si sarebbe accesa nel suo cielo, ma se non avesse bevuto non si sarebbe azzardato a farlo neanche il ragazzo. Senza esitare un secondo, l’eremita si chinò verso la fonte e bevve. Dopo di lui il novizio, felice, bevve. Mentre lo guardava bere, però, l’anziano monaco non poté evitare che un velo di tristezza gli coprisse l’anima: quella notte Dio non sarebbe stato contento di lui e non avrebbe acceso la sua stella” [1].

Ma si sbagliava. Quella notte due stelle brillarono in cielo.

Dio vuole la mia misericordia. E vuole che rinunci per amore. Molte volte nella vita dovrò rinunciare per amore. È quello che importa.

L’amore che metto in quello che faccio. So che se la mia rinuncia è piena d’amore una stella brillerà con gioia in cielo.

Dio vuole che gli offra il mio “Sì” gioioso. Il mio “Sì” compiaciuto e felice. La mia rinuncia piena d’amore fa sbocciare la speranza. Sono un cittadino di quel cielo pieno di stelle.

Sono chiamato a mantenermi fedele nell’amore di Gesù. Sono cittadino del cielo che sogno.

Le stelle nella notte mi parlano di un’eternità che si riflette nella mia anima. Di una luce che vuole illuminare l’oscurità del mio mondo interiore.

Qual è il senso della mia rinuncia? Che il cielo si riempia di stelle e di luce, per illuminare chi vive nelle tenebre.

Ci sono molte persone perdute che non hanno speranza, e io sono chiamato a sorridere nella mia dedizione.




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Dio vuole che la mia vita sia una stella in grado di illuminare molti cammini, e per questo ho bisogno che Gesù sia la mia luce:

“Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto”.

Nella notte voglio cercare il suo volto. La sua luce. Le sue stelle. La sua presenza dà luce ai miei passi quando esitano.

Ho paura, guardo il cielo. Credo in quella promessa di pienezza che mi fa. Voglio essere fedele a quello che desidera per la mia vita.

Aspiro al cielo. Aspiro alle stelle. Non mi adatto a una vita mediocre. Aspiro ad amare rinunciando, perché l’amore chiede vita nel sacrificio del mio io, del mio desiderio, del mio egoismo.

Rinuncio a una vita spesa pensando alla mia comodità. Vedo fonti e sono capace di rinunciare per amore. Prendo su di me il peso di ogni giorno con la gioia nell’anima.

Dio mi ha promesso una discendenza infinita. Guardo il cielo pieno di stelle. Mi ha promesso che la mia vita sarà feconda qui e ora. Non dubito delle sue promesse.

Dio mi ama follemente e mi fa guardare avanti. Mi chiede di perseverare. Di non disperare. Di non temere. Ogni notte farà brillare una stella per me.

[1] José Luis Martín Descalzo, Razones para vivir

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