Gli amici dell’accusatrice 16enne hanno rivelato la sua bugia, ma la notizia dell’innocenza del sacerdote troverà spazio nei telegiornali?Quando il sacerdote polacco Adam Stanisław Kuszaj si è trasferito nella Repubblica Ceca per mettersi al servizio pastorale dei cattolici di quella Nazione, sapeva bene che lo attendeva una missione difficile in uno dei Paesi con il più alto indice di atei dichiarati al mondo, ma probabilmente non immaginava che sarebbe stato portato in tribunale con l’accuso di aver abusato sessualmente di una ragazza di 16 anni.
Nel 2011 le autorità ecclesiastiche gli hanno proibito di esercitare il ministero sacerdotale ed è stato espulso dalla sua congregazione. A livello civile è stato condannato, ma la pena è stata sospesa. Segnato dallo stigma di un’accusa gravissima e abbandonato dalla gran parte dei suoi conoscenti, è riuscito a sostenersi solo perché ha trovato un lavoro come operaio.
Nel 2019, nel corso della riunione in Vaticano sugli abusi sessuali commessi dai chierici, il tribunale di Jesenik ha giudicato un ricorso presentato dal sacerdote, che è stato assolto dopo che un gruppo di amici della presunta vittima ha rivelato che la ragazza aveva inventato le accuse contro il presbitero.
Gli esperti sentiti dalla Giustizia hanno inoltre confermato che i racconti dell’accusatrice non erano affidabili. Ciò che è emerso è che la ragazza voleva vendicarsi del sacerdote perché questi non aveva voluto darle del denaro.
La diocesi ceca di Ostrawa-Opava ha ritirato la sospensione del sacerdote, che ha detto di voler tornare a esercitare il suo ministero quanto prima.
“È il mio sogno e voglio che si realizzi”, ha confessato padre Adam a una radio cattolica locale. “Ho sempre voluto in primo luogo servire le persone e Dio. Ho perso 9 anni, ma ho imparato molte cose”.
La notizia dell’innocenza di padre Adam Stanisław Kuszaj arriverà nei grandi notiziari?