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La comica di Zelig: avevo di fronte un bivio, l’eroina o la fede. Ho scelto Dio

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Margherita "Sofia" Antonelli

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 16/03/19

Margherita Antonelli, la "Sofia" del celebre spettacolo di cabaret, racconta il suo rapporto con la fede: Gesù è colui a cui chiedere aiuto nelle difficoltà

Nata a Milano nel 1963, Margherita Antonelli è famosa per il personaggio comico della donna delle pulizie Sofia, lanciata alla trasmissione Zelig nel 1998.

Negli anni seguenti si divide tra tv, cinema e teatro prendendo parte, tra le altre cose, a due edizioni di Colorado (su Italia 1), al film “Ravanello pallido” con Luciana Littizzetto, e facendo la protagonista dello spettacolo teatrale “Secondo Orfea”.

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I rischi del Corvetto

In un’intervista al settimanale Credere (edizioni San Paolo) racconta come ha scoperto la fede. «È molto semplice – afferma – sono nata in un ambiente cattolico. Da giovane l’unico posto bello, interessante, era un oratorio scrauso nella periferia milanese, al quartiere Corvetto. L’alternativa era farsi di eroina, così ho scelto la droga che uccide di meno: la religione, oppio dei popoli (ride). In questo oratorio ho incontrato un parroco straordinario e tantissime altre persone meravigliose, che si sono prese cura di me. Non seguire questo cammino, così bello, sarebbe stato da pazzi».

“Un salto di qualità per il mio cammino”

«Poi certo, crescendo – prosegue la comica – ho dovuto riscegliere la fede: se credere o meno davvero in questo Dio. Quando infatti mio marito mi ha lasciato e ci siamo separati, ero molto arrabbiata con il Signore: erano situazioni che mi facevano soffrire moltissimo. Riscegliere di essere cattolica è stato però un salto di qualità per il mio cammino».




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L’angelo di Robin Williams

Margherita dice che l’ha convinta, maggiormente, della fede cattolica «la rivelazione: o uno crede veramente che Dio si è rivelato agli uomini oppure continuiamo a inventarci degli dei, dentro di noi, che ci possono andare più o meno bene a seconda delle situazioni. Mi ha convinta il fatto che Dio si è rivelato e ci ama».

Nel film “Al di là delle nuvole” con Robin Williams «c’è una bellissima scena, nella quale un angelo dice: “Dio grida disperatamente il suo amore per gli esseri umani. Non fa nient’altro che questo”. Mi ha fatto tenerezza immaginarmi il Signore così. Ecco, forse nel periodo di crisi ho riscelto proprio questo: l’amore di Dio».

Una comicità… “divina”

L’artista sbocciata a Zelig sostiene che la comicità non è distante da Dio. La definisce «una pennellata che non svilisce il quadro, bensì lo valorizza. È un mezzo stupendo per vedere la verità. Orfea (la protagonista del suo spettacolo teatrale ndr) non ha remore e tratta Gesù come un amico, una persona cara: noi invece lo prendiamo e lo mettiamo in una teca».




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“Gesù è al nostro tavolo»

Una teca che Margherita ha rotto da tempo. «Sì, nonostante tutte le mie contraddizioni e i miei errori, l’ho tirato giù e così dovremmo fare tutti: spaccare la teca e metterci Gesù di fianco per rivolgerci a lui come si fa ai figli dei pescatori. Gesù è uno al nostro tavolo al quale possiamo chiedere consiglio o, se soffriamo, dirgli che ci siamo fatti male. Ascoltando la storia di Gesù ogni domenica, noi cattolici rischiamo di trasformare tutto nella leggenda di Gesù, invece non deve essere ridotto alla stregua di un supereroe».




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