Molto prima di Marie Kondo, San Francesco già insegnava a cercare l'essenziale
Il minimalismo è la tendenza a ridurre tutto all’essenziale, a spogliarsi di ciò che è eccessivo. Questa parola o tendenza è oggi molto di moda, ancor più dopo la serie di successo di Netflix che ha come protagonista il guru dell’organizzazione Marie Kondo.
Dicono che la tendenza al minimalismo sia nata negli anni Sessanta, ma sappiamo che molto prima di allora i santi già ci insegnavano con la loro testimonianza a ridurre tutto per concentrarci sull’essenziale, Cristo.
Non è un caso che esista un ramo dei Francescani chiamato “Minimi”, che ha come fondatore San Francesco di Paola.
Il minimalismo dei santi va al di là del campo estetico, trattandosi di una spoliazione di tutto, come segno di carità nei confronti dei fratelli e della Chiesa e per centrare tutta la propria vita, senza distrazioni o impediementi, sull’amore nei confronti di Cristo.
In queste 6 regole del minimalismo possiamo vedere come i santi vadano molto al di là in questo concetto, soprattutto attraverso la testimonianza di vita.
PRIMA REGOLA
Eliminate tutto ciò che non vi serve
Ne ho davvero bisogno? Questa cosa aggiunge qualcosa alla mia vita?
Santa Teresa d’Avila riassumerebbe questa regola con una bella preghiera: “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta”.
SECONDA REGOLA
Non attaccatevi agli oggetti
Spesso conserviamo qualcosa per motivi affettivi, ma in realtà non è l’oggetto che ci piace, ma il ricordo.
San Francesco d’Assisi si è spogliato completamente dei suoi beni, perfino dei vestiti, davanti a una folla, al vescovo e a suo padre. Solo abbandonando tutti i beni materiali ereditati dal padre terreno avrebbe potuto riporre tutto il suo tesoro e tutte le sue speranze nel Padre celeste.