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Una scuola cattolica può accettare il figlio di una coppia omosessuale?

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Jaime Septién - pubblicato il 13/03/19

La scuola St. Ann del Kansas (Stati Uniti) ha negato l'ammissione di un bambino all'asilo

Nella scuola cattolica St. Ann, situata a Prairie Hill, nel Kansas (Stati Uniti), si è scatenata una polemica che va seguita perché riguarda una situazione che si presenta non di rado nelle scuole primarie e negli asili cattolici di varie parti del mondo.

Ammissione negata, riconsiderazione richiesta

La scuola St. Ann, dopo aver consultato il parroco della sua giurisdizione, padre Craig Maxim, e dopo che questi ha a sua volta consultato l’arcidiocesi di Kansas City, ha deciso di negare l’ammissione di un bambino all’asilo perché è figlio di una coppia omosessuale.

Citando le politiche di ammissione dell’arcidiocesi di Kansas City, padre Maxim ha consigliato ai responsabili della scuola, non senza riserve per le polemiche che la decisione avrebbe scatenato nella comunità, di non accettare l’alunno, ma i genitori del minore hanno chiesto alla scuola di riconsiderare “nella preghiera” la decisione.

La richiesta di riconsiderazione del caso ha ottenuto più di mille firme ed è già stata inviata all’arcivescovo di Kansas City, Joseph Naumann, e alla sovrintendente della scuola, Kathy O’Hara. Nel testo si sostiene che la scuola St. Ann ammette, ad esempio, figli di genitori divorziati e risposati o concepiti mediante fecondazione in vitro, così come bambini provenienti da famiglie non cattoliche.

“Rispettosamente, crediamo che la decisione di negare a un figlio di Dio l’accesso a una comunità e a un’istruzione così meravigliose basata sull’idea che l’unione dei suoi genitori non è conforme agli insegnamenti della Chiesa sul matrimonio sacramentale, manchi di compassione e della misericordia del messaggio di Cristo”, afferma la richiesta indirizzata all’arcivescovo.

Un insegnamento molto chiaro

In un comunicato stampa, l’arcidiocesi di Kansas City ha spiegato che la sua politica di ammissione, che tutte le scuole cattoliche affiliate all’arcidiocesi devono seguire, è che anche se “gli individui con attrazione omosessuale devono essere trattati con dignità”, l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna.

“Il matrimonio è considerato la base della costruzione della famiglia e della società e il cuore della Chiesa. L’insegnamento ecclesiale sul matrimonio è chiaro, e non viene alterato dalle leggi della società civile”, si legge nel comunicato, in riferimento alla decisione del 2015 della Corte Suprema degli Sati Uniti che ha legalizzato il matrimonio omosessuale in tutto il Paese.

“La decisione della Corte Suprema di concedere lo stato civile alle unioni tra persone dello stesso sesso non cambia la dottrina della Chiesa sul matrimonio, ma presenta alla Chiesa nuove sfide pastorali”.

Conflitto in casa

Il fatto che una coppia omosessuale non sia in grado di incarnare le “componenti essenziali” dell’insegnamento della Chiesa sul matrimonio “crea un conflitto per i figli tra ciò che viene insegnato loro a scuola e quello che sperimentano a casa”, ha affermato nel suo comunicato l’arcidiocesi.

L’ammissione di questo bambino all’asilo, ha aggiunto, potrebbe diventare una “fonte di confusione” per gli altri studenti. “Le nostre scuole esistono per trasmettere la fede cattolica. Inseriti nella nostra offerta accademica e formazione spirituale, a ogni livello e grado, ci sono gli insegnamenti della Chiesa cattolica”.

“È importante che i bambini sperimentino la coerenza tra ciò che viene insegnato loro a scuola e quello che vedono e vivono a casa. Chiediamo quindi che i genitori capiscano e siano disposti a sostenere questi insegnamenti nelle proprie case”, ha spiegato l’arcidiocesi di Kansas City.

Portare avanti il dialogo

Riconoscendo che altre diocesi in tutto il Paese hanno politiche diverse riguardo all’iscrizione dei figli di coppie omosessuali, padre Maxim ha scritto di aver comunicato le preoccupazioni dei fedeli all’arcidiocesi, sottolineando che l’obiettivo non era “minare la dottrina della Chiesa”, ma provare a “portare avanti il dialogo” con l’arcidiocesi sulla politica di ammissione dei figli delle coppie omosessuali nelle scuole cattoliche.

“Come pastore, sono preoccupato per la divisione che questo tema delicato e complesso ha provocato nella nostra scuola e nella nostra chiesa”, ha scritto, chiedendo preghiere per la guarigione, la pace e la comprensione reciproca. La polemica, però, lungi dal concludersi, è appena iniziata.

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