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Spiritualità
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“Quando prego non sento nulla”: la fede non ha niente a che fare con le sensazioni!

MAN,PRAYING,OUTSIDE

Ben White | CC0

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 13/03/19

Vorremmo sempre spettacolarizzare la fede, ma la fede non è uno spettacolo e la vita spirituale centra davvero molto poco con le sensazioni.

Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui. Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui. (Lc 11,29-32)

“Mentre la gente si affollava intorno a lui, egli cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; chiede un segno ma nessun segno le sarà dato, tranne il segno di Giona»”. La durezza che usa Gesù nei confronti della folla che lo circonda da tutte le parti, è una durezza che dovrebbe attraversare duemila anni e giungere fino a noi. Il vangelo ci è sempre contemporaneo. Quella folla è lì, così come tante volte lo siamo anche noi, e dice: “Su! Stupiscici!”. Vorremmo sempre spettacolarizzare la fede, e far diventare la vita spirituale un paesaggio del sensazionale. Ma la fede non è uno spettacolo e la vita spirituale centra davvero molto poco con le sensazioni. Finchè non facciamo pace con questa verità di fondo, allora sentiremo sempre molta durezza da parte di Cristo: “Nel giorno del giudizio la regina del mezzogiorno si alzerà con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché ella venne dagli estremi confini della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco qui c’è più di Salomone”. La sapienza che Gesù è venuto a portarci non è quella dei tanti ragionamenti che alla fine ci fanno dire “ho ragione”. La sua è la sapienza dell’evidenza dell’amore. E le cose evidenti vanno accolte, non inventate. Basterebbe guardare davvero con pazienza la vita, il mondo, la direzione che Gesù ci indica domandandoci di amare anche i nemici, per capire che ciò che Egli dice è evidente, anche se ad un primo impatto sembra assurdo. “Nel giorno del giudizio i Niniviti si alzeranno con questa generazione e la condanneranno; perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco qui c’è più di Giona”. Giona ottenne la conversione di Ninive attraversando la città da svogliato e rimanendo persino male per la loro conversione. Noi siamo stati visitati da uno che non solo ha scelto di venire in mezzo a noi, ma ha dato anche la sua vita perché fossimo liberati, eppure a una predicazione così molto spesso non prestiamo ascolto. Vogliamo intrattenimento, ma la fede è un fatto non un circo. (Lc 11,29-32)

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