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Domande e risposte sulle indulgenze, Parte 2

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Jenna M. Cooper - pubblicato il 12/03/19
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La misericordia è per tutti, in ogni modo possibileDopo aver spiegato nella Parte 1 cosa sia un’indulgenza e aver considerato la storia delle indulgenze nella Chiesa, Jenna Cooper analizza ora come – e perché – ottenerne una.

1. Come posso ottenere un’indulgenza?

Le indulgenze possono essere guadagnate mediante le preghiere particolari o le azioni pie a cui il Santo Padre ha collegato un’indulgenza. Oltre a compiere un’azione specifica, una persona che cerca di guadagnare un’indulgenza plenaria deve anche soddisfare alcune condizioni.

2. Quali sono le condizioni necessarie per ottenere un’indulgenza?

Oltre a realizzare l’atto specifico a cui è collegata l’indulgenza, un cattolico che cerca di ottenere un’indulgenza deve anche

  • Pregare per le intenzioni del Santo Padre. Ogni anno, il Papa pubblica una lista delle sue intenzioni speciali per ogni mese. Basta anche pregare semplicemente “per le intenzioni del Santo Padre” in generale. I fedeli sono liberi di scegliere come pregare per le intenzioni del Papa, anche se la Chiesa raccomanda di offrire un Padre Nostro e un’Ave Maria.
  • Fare la Confessione sacramentale e ricevere la Santa Comunione. Se questa condizione si dovrebbe idealmente rispettare il giorno stesso in cui si guadagna l’indulgenza, è accettabile ricevere questi sacramenti in un momento diverso vicino al completamento dell’azione a cui l’indulgenza è collegata. In un documento della Penitenzieria Apostolica (l’ufficio vaticano che regola le indulgenze) che ha articolato molte delle regole specifiche per le indulgenze in occasione del Giubileo del 2000, è stato indicato che un periodo di tempo accettabile per realizzare questa condizione è entro 20 giorni dall’azione legata all’indulgenza.
  • Essere totalmente e sinceramente pentiti per i propri peccati, al punto da essere liberi da ogni attaccamento al peccato. È la condizione più difficile da rispettare, ma per molti versi è anche la più importante. Essere liberi da qualsiasi attaccamento al peccato significa aver scelto di amare Dio e di dare priorità al rapporto con Lui al di sopra di ogni piacere associato al nostro peccato. Questo ci pone nello stato spirituale idoneo a ricevere le grazie che la Chiesa ci garantisce in un’indulgenza.

3. Cosa succede se non vengono soddisfatte queste condizioni?

Soddisfare tutte queste condizioni è necessario per ricevere un’indulgenza plenaria (ovvero un’indulgenza piena per la completa remissione della punizione temporale dovuta al peccato). Dall’altro lato, se si rispettano solo alcune condizioni si può ancora guadagnare un’indulgenza parziale. Ci sono anche indulgenze parziali specifiche già collegate in modo regolare ad alcune preghiere e azioni pie.

4. Quanto spesso si può guadagnare un’indulgenza plenaria?

Un fedele cattolico può guadagnare un’indulgenza plenaria al giorno, presumendo il rispetto di tutte le condizioni menzionate. Vale la pena di notare, però, che se una Confessione sacramentale è idonea a ottenere varie indulgenze plenarie, ciascuna indulgenza plenaria richiede di ricevere la Santa Comunione e di pregare per le intenzioni del Santo Padre.

5. Chi può ricevere un’indulgenza plenaria?

Gli individui possono ottenere indulgenze per sé, e un’indulgenza può essere guadagnata per conto di un defunto. Un’indulgenza non si può tuttavia ottenere per conto di una persona ancora viva, anche se ovviamente siamo liberi di incoraggiare familiari e amici a cercare indulgenze per sé!

6. Perché dovremmo guadagnare delle indulgenze?

Le indulgenze sono un mezzo potente di grazia per la nostra crescita spirituale, e sono un’ottima opera di misericordia quando applicate ai defunti. Tutte le anime del Purgatorio si vedono garantito il loro ingresso in Paradiso una volta che si sono purificate. Assistere queste anime nel passo finale della purificazione è una partecipazione particolarmente potente alla misericordia di Dio. È indubbiamente una delle più grandi opere di carità che possiamo compiere per i nostri cari defunti, o per le anime in Purgatorio che non abbiamo mai conosciuto sulla Terra ma che conosceremo in Cielo. E non possiamo forse presumere che saranno molto felici di ricordarci quando – avendo beneficiato dell’indulgenza – si troveranno davanti al trono del Signore?

Jenna M. Cooper è una vergine consacrata dell’arcidiocesi di New York. Nel 2014 si è laureata in Diritto Canonico presso la Pontificia Università della Santa Croce.

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