E’ accaduto per la prima volta in Trentino Alto Adige, ma è in linea col diritto canonico: c’è la liturgia della Parola, non quella eucaristica
Si chiama Christine Leiter Rainer, vive a Dobbiaco, è sposata ed ha due figli. È la prima donna che ha presieduto un funerale in Italia. È successo in Trentino Alto Alto Adige, nel comune di Sesto in Val Pusteria, dove è stata celebrata una liturgia della parola per dare l’ultimo saluto a due anziane del luogo (Il Gazzettino, 7 marzo).
Poiché il prete non era disponibile, le famiglie delle due signore hanno accettato la situazione e si sono dette grate per questa soluzione, riferisce Leiter Rainer che non nasconde l’emozione prima della liturgia (L’Adige, 7 marzo).
Lei non avrebbe voluto finire in prima pagina, ma è stato il quotidiano altoatesino Dolomiten (6 marzo) a dare evidenza a questa storia.
E’ accaduto qualcosa di liturgicamente sbagliato facendo presiedere un funerale ad una donna? Poteva sostituirsi al prete?
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Liturgia della Parola
Più corretto sarebbe dire che mercoledì 6 marzo, nella chiesa di Sesto Pusteria, Christine ha guidato la liturgia della Parola per le esequie, nell’ambito della novità pastorale operativa in tutta la diocesi altoatesina col prossimo mese di giugno, quando termineranno il loro percorso formativo i dodici laici scelti dall’arcidiocesi di Bolzano-Bressanone: sei uomini e sei donne. Una scelta che si è resa necessaria a causa del calo delle vocazioni in quella zona.
Non si è celebrata l’Eucaristia
Christine è una di loro e, come il “collega” Hans Duffek a Bolzano, si è trovata a presiedere il primo funerale (che non è un sacramento, ricordiamolo ndr) a causa dell’assenza del parroco, impegnato fuori sede per un servizio.
«Dal momento che il loro percorso formativo prevede di fare esperienza con la celebrazione di tre funerali prima del termine del corso – spiega il parroco titolare don Josef Gschnitzer – avevamo concordato che a Sesto Pusteria avrebbe presieduto lei un funerale nel caso di necessità. E così è stato, visto che io ero assente. È andato tutto bene, normalmente, con l’unica differenza che non si è celebrata l’Eucaristia» (Avvenire, 7 marzo).
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25 laici
Sono già 25 solo in alta Val Pusteria i laici e le laiche che hanno ottenuto il mandato per guidare le celebrazioni della Parola.
Per i funerali il percorso formativo è più approfondito, in quanto si richiedono anche competenze relazionali e psicologiche, non solo biblico-pastorali. Ecco perché, su indicazione del vescovo della diocesi altoatesina monsignor Ivo Moser, si è reso necessario un corso mirato, con l’obiettivo di preparare al meglio i laici. E dall’esito del funerale presieduto da Christine sembra proprio che questa formazione stia dando i primi buoni frutti.
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