Rosini, Amirante e Scifoni spopolano sul web…chi in modo casuale…e chi no
Influencer cattolici sui social network: quali sono i più seguiti e autorevoli? Interessante dossier di Avvenire (6 marzo) che spiega chi sono i personaggi legati al mondo della Chiesa, che spopolano su facebook, instagram, youtube, ecc.
Chi è un influencer cattolico?
Prima di tutto, è bene definire, con le parole di Papa Francesco, chi è influencer cattolico: cioè «uno, o una, che stando online dice sì a Dio e alle sue promesse». Ha udito una chiamata ed è partito per l’ambiente digitale nella prospettiva di rispondere, anche (ma non solo) in questo modo, a quella chiamata.
In secondo luogo è una o uno che custodisce, «meditandole nel suo cuore», le «cose» dello Spirito che vive. Parrebbe in contraddizione con la dimensione pubblica dell’influencer, ma non lo è, se diventa criterio di selezione delle parole e delle immagini che vengono postate.
Infine, è una persona che ci dice di fare quel che dice Gesù: ovvero, riesce a tenere la Parola di Dio come riferimento diretto dei contenuti che propone o dei giudizi che offre sui contenuti altrui. In sintesi: è chi si lascia utilizzare in Rete «nell’ambito delle strategie di comunicazione» del Signore.
Chi oggi risponde meglio a queste caratteristiche? Ecco la “classifica” dei top 3 influencer cattolici.
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Don Fabio Rosini
Don Fabio Rosini, biblista, direttore del Servizio per le Vocazioni della Diocesi di Roma, non ha infatti profili ufficiali sui social e – manco a dirlo – non usa neppure Whatsapp. Eppure è stata proprio la tecnologia a renderlo una star del Web. «Ho iniziato pochi anni fa il commento dei Vangeli festivi per Radio Vaticana – spiega –. Ogni domenica 25 minuti. È capitato però che qualcuno ha iniziato a pubblicare queste trasmissioni anche su altri siti, ma è successo in maniera casuale.
Se un suo video su Youtube può arrivare a superare le centomila visualizzazioni, è quasi impossibile quantificare il numero degli ascoltatori dei suoi commenti al Vangelo che circolano ormai sul Web. Al contrario di quanto ci si aspetti, l’influencer cattolico che da anni spopola su Internet è in realtà un sacerdote cattolico “inconsapevole” fino a qualche tempo fa di tutto questo successo (Avvenire, 5 marzo).
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Giovanni Scifoni
Giovanni Scifoni è un professionista del palcoscenico. Romano, 42enne, è attore, scrittore, commediografo e regista. Diplomato all’Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico, gira l’Italia con i suoi spettacoli, ha partecipato a programmi tv nazionali e ha avuto parti di rilievo in film e fiction Rai e Mediaset, compreso il ruolo del protagonista in “Squadra antimafia”.
«Eppure – spiega – il pubblico mi segue a teatro soprattutto grazie al Web, perché si è venuta a creare una comunità virtuale fatta di persone che mi ascoltano e aspettano di incontrarmi». Ormai da tempo si impegna a realizzare video che raccontano in due minuti la storia dei santi, con ironia e immediatezza. Un esperimento iniziato su Tv2000, quando il direttore di allora, Paolo Ruffini, chiese a Giovanni di proporre il “santo del giorno”: «Ho iniziato, ma mi sentivo noiosissimo. Poi, una notte, ho svegliato mia moglie per chiederle cosa pensasse di Tommaso d’Aquino. Avevo capito di dover andare a svegliare i santi, togliendo loro di dosso quella polvere museale che si forma sui personaggi storici».
Oggi la pagina Facebook di Giovanni ha oltre 60mila followers e i suoi video vengono visti da oltre 500mila persone (Avvenire, 5 marzo).
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Chiara Amirante
Chiara Amirante, fondatrice e presidente della comunità “Nuovi Orizzonti” da 25 anni impegnata nella prevenzione e nella cura del disagio sociale, in particolare del mondo giovanile, ha deciso di offrire «spiragli e gocce di speranza, anche rispetto agli eventi di cronaca che ci fanno perdere l’entusiasmo, per dare una lettura diversa».
Sia attraverso la pagina Facebook, seguita da 300mila persone, sia attraverso l’account Instagram (@camirante), che in pochissimo tempo ha già attirato 26mila follower.
L’avventura social di Chiara comincia «pubblicando una frase del Vangelo del giorno, declinata in una domanda o in un impegno concreto». «Mi avevano detto che non avrebbe funzionato, perché su Facebook bisogna raccontare di sé. Io invece non volevo parlare di me ma condividere pensieri che mi avevano cambiato la vita», spiega Chiara. Che è andata controcorrente, ottenendo una risposta inaspettata. «In poco tempo – ricorda – ho visto che tanti, in Italia e all’estero, avevano iniziato a seguire la pagina e a condividere i post» (Avvenire, 5 marzo).
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