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Anche i bambini soffrono per l’aborto. Accompagniamoli nel loro dolore

aborto fratelli

Shutterstock / Tatyana Tomsickova

María Verónica Degwitz - pubblicato il 28/02/19

Un aborto spontaneo è devastante per i genitori, ma ne risentono anche i fratelli, che pensano al piccolo che aspettavano con trepidazione e non è mai arrivato

“Il lutto perinatale sta uscendo gradualmente dalla cospirazione del silenzio”, afferma Isabelle de Mézerac, presidente e fondatrice di Spama, associazione membro della Società Francese di Accompagnamento e Cure Palliative, che sostiene le famiglie che hanno perso un figlio durante la gestazione. Se i genitori sono sempre più accompagnati, però, sembra che i fratelli siano dimenticati in questo percorso.

È per questo che l’associazione Spama ha realizzato un libro, La vie de Gabriel ou l’histoire d’un bébé plume, e un libro da colorare, progettati per far esprimere liberamente i bambini sulla morte di un fratellino o una sorellina.

Queste risorse servono per aiutare il bambino a tirar fuori i sentimenti e le emozioni che prova al riguardo. Ma come aiutare i più piccoli ad affrontare il dolore per la perdita di un altro membro della famiglia che non sono neanche arrivati a conoscere?

Ecco qualche consiglio:

  1. Siate sempre sinceri: ignorare il tema o cercare di trascurarlo può suscitare le reazioni peggiori nei bambini. Bisogna sempre cercare di spiegare cos’è accaduto, ovviamente mettendosi al loro livello, e anche parlare delle emozioni che si provano. I bambini devono sapere che non c’è niente di male a provare tristezza o rabbia, e che siamo lì per accompagnarli in questo processo.
  2. Rispondete alle loro domande. Sicuramente avranno domande come “Dov’è andato il bambino?”, o “Tornerà?” È importante rispondere nel modo più onesto possibile. Senza ricorrere a tecnicismi o rendere le risposte complicate, se abbiamo fede è un buon momento per parlare loro del cielo e della vita soprannaturale.
  3. Non ignorate l’accaduto: un meccanismo di difesa è dimenticare cosa è accaduto e non parlarne. Questo manda un messaggio sbagliato ai bambini, che devono ricordare che il fratellino è esistito e che sarà sempre amato da tutti. Avere un oggetto che ricordi la sua presenza può essere efficace per tenerlo sempre presente in famiglia.
  4. Non vi spaventate se diventa un tema ricorrente: il bambino, nella sua ricerca di comprensione, tirerà spesso fuori il tema. Lasciatelo esprimere e chiedere ogni volta che ne ha bisogno. A poco a poco, man mano che comprende e assimila la situazione, le domande diminuiranno.
  5. Aiutate i bambini a esprimersi: è importante permettere loro di affrontare l’accaduto. Possono farlo attraverso il disegno, la musica o semplicemente la conversazione. Esortate vostro figlio a esprimere i suoi sentimenti liberamente e mostrate comprensione nei confronti di quelle espressioni. Lo psichiatra infantile Guy Cordier insiste sulla necessità di spiegare, parlare e alleviare il senso di colpa: “Più rapidamente si permette loro di esprimere cosa pensano e come si sentono, prima si eviterà che il senso di colpa persista in maniera occulta, con tutte le conseguenze che questa colpa può generare. Esprimere i propri sentimenti senza essere giudicati è quello che dà più sollievo. E dobbiamo ricordare che un sentimento non è né positivo né negativo. Un sentimento non ha valore morale!

Aiutare un bambino ad affrontare questa situazione significa dargli i mezzi per superare la prova insieme ai genitori, per poter esprimere liberamente le proprie emozioni per mantenere la fiducia in se stessi e nella vita.

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