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I consigli di San Giovanni Paolo II per una Quaresima di successo

JOHN PAUL II

Gerard Julien I AFP

Philip Kosloski - pubblicato il 27/02/19

È importante, e non sempre ci ricordiamo di darle la priorità

La Quaresima è uno splendido periodo di rinnovamento spirituale. Per molti secoli c’è stata l’abitudine di rinunciare a qualcosa nei 40 giorni di preparazione alla Pasqua. Spesso consiste nell’astenersi da cose come cioccolato o televisione, ma San Giovanni Paolo II aveva un’idea diversa delle cose a cui dovremmo rinunciare.

Nel suo primo messaggio per la Quaresima da Papa, nel 1979, scrisse: “Rinunciare non significa soltanto donare il superfluo, ma talvolta anche il necessario, come la vedova del Vangelo, la quale sapeva che il proprio obolo era già un dono ricevuto da Dio”.


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In altri termini, se è nobile sacrificare le cose non essenziali della nostra vita, è anche importante dar via cose di cui abbiamo bisogno, donandole a chi si trova in una situazione peggiore.

Il Papa polacco estendeva questo concetto nel 1980, spiegando che “la vera compartecipazione, che è incontro con gli altri, ci aiuta a liberarci da quei legami che ci rendono schiavi e, poiché dobbiamo vedere nel prossimo i nostri fratelli e le nostre sorelle, ci fa anche riscoprire che siamo tutti figli dello stesso Padre, «eredi di Dio e coeredi di Cristo» (Rm 8,17), del quale possediamo le ricchezze incorruttibili”.

Giovanni Paolo II vedeva nella Quaresima un’opportunità per riempirsi di carità cristiana, facendo del bene ai membri più vulnerabili della società.

Nel 1981 ha rafforzato il suo messaggio, affermando che la Quaresima “è un tempo di verità che, come il Buon Samaritano, ci induce a fermarci sulla strada, a riconoscere il nostro fratello ed a mettere il nostro tempo ed i nostri beni al suo servizio in una condivisione quotidiana. Il Buon Samaritano è la Chiesa! Il Buon Samaritano e ciascuno di noi! Per vocazione! Per dovere! Il Buon Samaritano vive la carità. (…) Esaminiamoci con sincerità, franchezza e semplicità! I nostri fratelli sono là dove si trovano i poveri, i malati, gli emarginati, gli anziani. Che ne è del nostro amore? della nostra verità?”




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Nella preparazione alla Quaresima, pensate a come potete servire i vostri fratelli e rinunciare a qualcosa, non solo a ciò che non è essenziale, ma anche alle cose fondamentali, riconoscendo la piaga di chi soffre accanto a noi.

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