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I cattolici dovrebbero partecipare al Carnevale?

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Philip Kosloski - pubblicato il 26/02/19
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La festa pre-quaresimale esiste da secoli, e santi e non solo hanno avuto opinioni contrastanti al riguardoA partire soprattutto dal Medioevo, le culture di tutto il mondo hanno creato tradizioni uniche per precedere il periodo di digiuno della Quaresima.

Quest’epoca ufficiosa pre-quaresimale è chiamata in molti modi, come “Mardi Gras” o “Carnevale”, ma tutti condividono uno spirito comune di festeggiamento.

Uno dei motivi pratici per questi festival era la severità del digiuno e la necessità di liberarsi di carne, burro, formaggio, latte, uova e grassi, rigorosamente proibiti durante la Quaresima. Anziché gettarli via o darli agli animali, i cattolici hanno deciso di usarli per realizzare vari dolci e altri cibi succulenti.

È uno dei motivi per i quali il martedì che precede il Mercoledì delle Ceneri è chiamato “Martedì Grasso”, sottolineando la necessità di prepararsi e di “ingrassare” prima dell’inizio del digiuno. Molti consideravano questo periodo in modo simile a quello in cui alcuni orsi si preparano per l’inverno, mangiando tutto ciò che possono prima di non nutrirsi virtualmente di nulla per molte settimane.


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Nel corso degli anni, tuttavia, si sono verificati vari abusi, come il mangiare in modo eccessivo e in certi casi l’indulgenza verso alcuni peccati particolari prima della Quaresima. Alcuni cattolici vedevano il Carnevale come una “licenza” per peccare, il che spiega perché i santi abbiano istituito varie pratiche spirituali per fare riparazione e reindirizzare il fervore dei fedeli.

Ad esempio, Sant’Ignazio di Loyola ha promosso la Devozione delle Quarant’Ore nei giorni immediatamente precedenti il Mercoledì delle Ceneri. Lui e altri incoraggiavano i cattolici a prepararsi alla Quaresima pregando di fronte al Santissimo Sacramento anziché commettere peccati gravi.


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Alla fin fine, non c’è nulla di male a deliziarsi della cucina del periodo carnevalesco, soprattutto per ragioni culturali, ma non c’è mai una dispensa dalla virtù, e i cattolici sono esortati a mantenere uno spirito cristiano fedele nelle celebrazioni. Il Carnevale non è un momento in cui cercare il peccato.

Il peccato è sempre un’offesa nei confronti di un Dio che ci ama come la luce dei propri occhi. Ricordiamocene durante la nostra preparazione alla Quaresima, e cerchiamo di sacrificare i piaceri di questo mondo per il nostro amore nei confronti di Dio.