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Come sapere quando la rabbia è sana e quando non lo è

ANGRY FIRST

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padre Michael Rennier - pubblicato il 19/02/19

Nel giusto contesto, l'ira ha i suoi benefici, ma può diventare facilmente un veleno

Ho sentito il rumore di ceramica rotta provenire dalla cucina e ho capito che uno dei miei figli aveva spaccato un altro piatto. Non sono orgoglioso della mia prima reazione. Avrei dovuto innanzitutto preoccuparmi del fatto che mio figlio non si fosse fatto male, e invece mi sono arrabbiato. A casa nostra, nel corso degli anni i bambini hanno rotto un’infinità di piatti e bicchieri. Ogni volta mi verrebbe voglia di gridare. Non riesco a capire perché continui ad accadere, e mi irrita in modo irragionevole.

Avere accessi d’ira in pubblico sembra ormai sempre più accettabile. La rabbia attira l’attenzione, e quindi i titoli degli articoli online sono scritti in uno stile controverso per suscitare la curiosità, e la controversia è rinfocolata da vari politici per garantirsi il nostro voto. Dopo un po’, la rabbia diventa un’abitudine e si insidia nella nostra vita personale. Ci minacciamo nei testi, ponendo rapidamente fine alle amicizie se si verifica qualche disaccordo e fomentando in generale l’irritazione nei confronti di chi ci ha fatto un torto, pensando a quale tipo di dolorosa punizione eterna meriti. Anche gli eventi più irrilevanti possono scatenare la nostra ira.

Sarebbe meglio fermarsi un attimo e fare un bel respiro.

Se lì per lì inveire sembra dare soddisfazione, alla fine ci rende delle vittime. Le persone arrabbiate si sentono impotenti, e questo è il motivo per cui reagiscono in modo forte. Pensate a come si formano le mobilitazioni online per biasimare una persona o una società per averci rovinato la vita. Ci sentiamo vittime della vita in generale, e indirizzare la nostra rabbia verso cause esterne è un modo per cercare di riprendere il controllo, ma non funziona mai. La rabbia è stressante. Allontana gli amici e crea una sensazione costante di aver fatto qualcosa di sbagliato. Alla fine, uno stile di vita basato sulla rabbia rovina la nostra capacità di arrabbiarci in modo sano quando è davvero necessario.

La rabbia, come emozione, è neutra. Nel contesto idoneo, ha anche i suoi benefici. Quando vediamo ingiustizie o bullismo, è appropriato avere una reazione emotiva al riguardo. La rabbia, però, dev’essere sana. È questo che mi chiedo quando mi freno a malapena dall’inveire contro il mio povero bambino che sta guardando i frammenti di ceramica che una volta formavano un piatto: “La rabbia che provo in questo caso è sana?”

Come sapere quando la nostra rabbia è davvero sana e positiva e quando non lo è? Ecco qualche suggerimento.

Arrabbiatevi per gli altri, non per voi stessi

Se sono arrabbiato se al cinema è finito il popcorn e non è giusto perché io sono fantastico e lo merito, non è certo sano. Se mi infurio continuamente con i miei dipendenti, o con chi conduce la macchina davanti a me, o con i miei figli perché mi disturbano mentre sto leggendo, è il segno che serve un po’ di prospettiva. Il mondo non gira intorno a me, e tutte quelle piccole cose che mi infastidiscono tanto sono un segno del mio egocentrismo. Se sono arrabbiato per conto di un’altra pesona che subìto un torto, è però segno di empatia e preoccupazione.

Assicuratevi che la rabbia non sia diretta contro una persona

La rabbia sana è quella nei confronti di un’ingiustizia o di un problema sistematico. Non dovrebbe avere come bersaglio le persone. Ciò non significa che certe persone specifiche non possano farci arrabbiare, ma in genere questo accade se c’è una mancanza nella comunicazione, o hanno avuto una brutta giornata o cose del genere. Questo non scusa necessariamente la persona, ma offre un po’ di contesto e una base per il perdono. La rabbia sana non prende di mira le persone e non cerca vendetta, concentrandosi sulle cause soggiacenti alle questioni che si verificano.

La rabbia dovrebbe essere temporanea

La rabbia come stato emotivo permanente è problematica. Le emozioni vanno e vengono, non possiamo evitarlo. Quando ci sentiamo arrabbiati, la nostra prima reazione dovrebbe essere quella di fare una pausa, mettere da parte l’emozione per un momento ed esamire la causa in modo ragionevole. La rabbia può richiedere una risposta, o possiamo scoprire che è ingiustificata e che dobbiamo lasciar perdere. La rabbia è sana quando ci fa riesaminare convinzioni e motivazioni.

Offrite una soluzione positiva

La rabbia sana cerca di risolversi con un cambiamento positivo. Se sono arrabbiato con me stesso, ecco una motivazione per realizzare qualche modifica dello stile di vita, in me o nel mio ambiente. Se sono irritato per un’ingiustizia, la rabbia può essere la motivazione per prendere coraggio, parlare e proporre una soluzione. L’emozione della rabbia non è mai un fine in se stessa. Ci motiva sempre a rendere il mondo un posto migliore.

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