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La strategia del diavolo quando stiamo progredendo sulla via della santità

SATAN

Edward Hopper | Public Domain

Philip Kosloski - pubblicato il 18/02/19

È subdolo, ma buona parte della battaglia si vince conoscendo le sue tattiche

Il diavolo odia vederci progredire sulla via della virtù. Quando cresciamo nella santità, anziché allontanarsi il diavolo raddoppia i suoi sforzi e cerca di usare la nostra virtù per volgerci verso il vizio. Padre Lorenzo Scupoli ha scritto della strategia del diavolo in questa circostanza nel suo classico Il Combattimento Spirituale, pubblicato nel 1589, in cui spiega che il diavolo farà una di due cose.

In primo luogo, cercherà di tentarci con opere buone che vanno al di là della nostra capacità. Questo può provocare in noi un senso di delusione, tentandoci a tornare alla vita di peccato e a rinunciare alla nostra lotta perché non riusciremo mai ad essere perfetti.

Scupoli pone l’esempio di una persona che soffre di una malattia e desidera fare il bene che è al di fuori della sua portata:

Una persona, trovandosi inferma, con paziente volontà va tuttavia sopportando l’infermità. Il sagace avversario, il quale conosce che così possa acquistare l’abitudine alla pazienza, le pone davanti molte opere buone che potrebbe fare in uno stato diverso e si sforza di convincerla che, se fosse sana, meglio servirebbe Dio giovando a sé e anche agli altri. E dopo che ha mosso in lei queste voglie, le va a poco a poco aumentando talmente da renderla inquieta per non poterle mandare a effetto come vorrebbe. E quanto in lei si vanno facendo maggiori e più gagliarde tanto cresce l’inquietudine.

Una volta che in lui sono sorti questi desideri li aumenta gradualmente, finché diventa irrequieto per l’impossibilità di metterli in pratica; e più questi desideri diventano forti e profondi, più questa irrequietezza aumenta.

La chiave per resistere alla furbizia di Satana è confidare in Dio, concentrandosi sulla propria situazione attuale, soddisfatti di quello che si ha in quel momento. Anziché essere insoddisfatti e pensare a ciò che potrebbe essere, è meglio rimanere radicati nel qui e ora. Dio farà il resto.

In secondo luogo, il diavolo può usare le nostre virtù come fonte di orgoglio. Può tentarci a pensare che siamo gli unici artefici della nostra virtù, o che siamo migliori degli altri, e questo può portarci facilmente sulla strada sbagliata.

L’astuto e maligno serpente non manca di tentarci con i suoi inganni anche nelle virtù da noi acquistate perché ci siano occasione di rovina mentre, compiacendoci di quelle e di noi medesimi, ci innalziamo per cadere poi nel vizio della superbia e della vanagloria. Per guardarti tu dunque da questo pericolo, combatti sempre sedendo nel campo piano e sicuro di una vera e profonda conoscenza del fatto che niente sei, niente sai, niente puoi [senza Dio].

Dobbiamo sempre ricordare che anche quando compiamo dei progressi nella vita spirituale non ha nulla a che vedere con noi e tutto a che vedere con Dio.

E soprattutto, vigilate! Se volete progredire nella virtù, siate consapevoli del fatto che il diavolo userà i nostri buoni desideri per cercare di allontanarci da Dio!

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