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Di fronte al dolore innocente non siamo mai impotenti: possiamo pregare!

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Silvana De Mari - pubblicato il 13/02/19

Un mondo senza dolore abbiamo provato a costruirlo negli ultimi 60 anni: siamo sazi e disperati. Solo Dio dà senso al dolore!

Noi abbiamo i nostri due più grandi poeti che parlano del dolore innocente: Dante e Leopardi: la morte di due giovani donne amate, Beatrice e Silvia.
Nel frattempo che meditiamo sul dolore innocente, ricordiamo che noi non siamo mai impotenti. Tutti apparteniamo allo stesso creato su cui abbiamo influenza mediante la preghiera.




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Beatrice è la grazia, la dolcezza, la bellezza, è il simbolo della bellezza del mondo, del valore del creato dalla dignità massima dell’uomo.
Muore, e per qualche istante il cuore di Dante si ferma, ha l’impressione che il creato non abbia né dignità, né bellezza né grazia, un creato insulso e senza senso dove regnano il dubbio e i vermi.
Dante fa l’operazione inversa di quella di Leopardi: la grazia di Beatrice, colei che dà la beatitudine non può essere un ammasso casuale di atomi, esattamente quello che pensa Manzoni dei suoi figli morti bambini. Dio esiste e deve esserci un senso anche nel dolore.
Anche lui si pone il problema di capire perché il mondo non somigli all’incantevole mondo dove vivono Antonio Banderas e la gallina, perché diavolo non sia stato creato un mondo senza dolore, senza morte, senza buio, un mondo che somigli a un club vacanze. Un mondo senza dolore, o comunque con dolore ridotto e rateizzato abbiamo provato a farlo negli ultimi sessanta anni, il dolore lo abbiamo diminuito parecchio, siamo sazi e disperati, l’anima ce la siamo smangiucchiata insieme alle unghie.




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Cosa ci sarebbe che non va in un mondo senza morte e senza dolore? Non potrebbero esserci desideri.
Il desiderio è una parola che contiene sidus, sideris: stella. Il desiderio ci spinge verso le stelle, cioè verso Dio.
Dove non c’è dolore non può esserci desiderio, tutto è piatto, senza alto né basso, come un elettrocardiogramma piatto.
E cambiando argomento e andando più sul basso, ma non è bellissimo avere La Divina Commedia in tutte le edizioni, i Promessi sposisul cellulare sempre in tasca gratis?

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

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