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San Valentino: l’occasione per affidare la propria vita di coppia alla Vergine Maria, “Madre del bell’amore”

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Mathilde De Robien - pubblicato il 12/02/19
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Il santo papa Giovanni Paolo II, come pure san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, aveva un devoto e particolarissimo affetto per Maria, invocata col bel titolo di “Madre del bell’amore”. Festeggiare san Valentino è l’occasione giusta per affidare la propria vita di coppia alla Vergine, e per chiederle di mostrarci il cammino del vero amore.

“Madre del bell’amore” è uno dei titoli più antichi dati alla Vergine Maria. Esso risale all’Antico Testamento, al libro del Siracide, dove si legge:

Io sono la madre del bell’amore e del timore,
della conoscenza e della santa speranza;
eterna, sono donata a tutti i miei figli,
a coloro che sono scelti da lui.

Sir 24, 18

Il testo sapienziale si riferisce alla divina sapienza, che prima sarebbe stata ipostatizzata nella seconda (o nella terza) Persona della Trinità e poi, in senso analogico, estesa alla Madre di Dio. Così, Dio dà a Maria le grazie necessarie perché ci mostri il cammino del bell’amore e ci dia la forza di percorrerlo. Col suo esempio ella c’insegna il vero amore. Nella Lettera alle Donne (1995) Giovanni Paolo II scriveva:

La Chiesa vede in Maria la massima espressione del « genio femminile » e trova in Lei una fonte di incessante ispirazione.

In questo senso, la Vergine Maria resta una luce per far comprendere agli uomini ciò che Cristo vuole farci comprendere.

«Non c’è posto per i tradimenti, i calcoli, le dimenticanze»

San Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, nutriva una particolare devozione a Maria Madre del bell’amore. Egli confidava in uno dei suoi ritiri di aver offerto una statua di Maria a un’università del suo Paese:

Ho voluto offrire all’università di Navarra una statua della Santa Vergine, Madre del bell’amore: perché i giovani e le giovani che seguono i corsi di quella facoltà apprendano da lei la nobiltà dell’amore, anche dell’amore umano.

Conversazioni, 105

Del resto, egli tenta di definire ciò che è il vero amore:

«Io sono la madre del bell’amore», ci dice oggi Santa Maria. Lezione di bell’amore, di vita limpida, di cuore sensibile e appassionato così che impariamo ad essere fedeli al servizio della Chiesa. Non si tratta di un amore qualunque, bensì dell’Amore. Non c’è posto, qui, per i tradimenti, i calcoli, le dimenticanze. Un amore bello perché ha per inizio e termine il Dio tre volte Santo, che è tutto Splendore, tutto bontà e tutto Grandezza.

Amici di Dio, 277

Secondo il fondatore dell’Opus Dei, il vero amore è un amore che non si spegne ma che si fortifica «lungo le pene e i contraccolpi che la vita comporta sempre»:

Dico costantemente a quelli che sono stati chiamati da Dio a fondare un focolare domestico, di amarsi sempre – di amarsi di quell’amore pieno di entusiasmo che si portavano reciprocamente quando erano fidanzati. Chi pensa che l’amore finisca quando arrivano le pene e le avversità, che la vita comporta sempre, si fa un’idea terrificante del matrimonio – che è un sacramento, un ideale e una vocazione. È allora che l’affetto si fortifica. Il torrente delle pene e delle contrarietà non è capace di annegare il vero amore: il sacrificio condiviso con gioia unisce ancora di più. Come dice la Scrittura, aquæ multæ – le numerose difficoltà, fisiche e morali – non potuerunt extinguere caritatem – non potranno estinguere l’amore (Ct 8, 7).

Conversazioni, 91

Preghiera di Giovanni Paolo II a Maria, Madre del Bell’amore

Durante un pellegrinaggio a Nostra Signora di Guadalupe, in Messico, Papa Giovanni Paolo II aveva redatto questa preghiera, invocando Maria Madre del bell’amore.

O Vergine Immacolata, Madre del vero Dio e Madre della Chiesa! Tu, che da questo luogo manifesti la tua clemenza e la tua compassione verso tutti coloro che chiedono la tua protezione, ascolta la preghiera che con filiale fiducia ti rivolgiamo e presentala davanti al tuo Figlio Gesù, unico nostro Redentore.

Madre di Misericordia, Maestra del sacrificio nascosto e silenzioso, a te, che ci vieni incontro, noi peccatori consacriamo in questo giorno tutto il nostro essere e tutto il nostro amore.

Ti consacriamo anche la nostra vita, il nostro lavoro, le nostre gioie, le nostre infermità ed i nostri dolori.

Concedi la pace, la giustizia e la prosperità ai nostri popoli, poiché tutto quello che abbiamo e che siamo lo affidiamo alle tue cure, Signora e Madre nostra.

Vogliamo essere completamente tuoi e percorrere con te il cammino di una piena fedeltà a Gesù Cristo nella sua Chiesa: tienici sempre amorevolmente per mano.

Vergine di Guadalupe, Madre delle Americhe, ti preghiamo per tutti i vescovi, affinché guidino i fedeli per i sentieri di una intensa vita cristiana, di amore e di umile servizio a Dio e alle anime, guarda quanto è grande la messe, ed intercedi presso il Signore perché infonda fame di santità in tutto il popolo di Dio e conceda abbondanti vocazioni di sacerdoti e di religiosi, forti nella fede e zelanti dispensatori dei misteri di Dio.

Concedi ai nostri focolari la grazia di amare e di rispettare la vita che comincia, con lo stesso amore con il quale tu concepisti nel tuo seno la vita del Figlio di Dio.

Vergine Santa Maria, Madre del Bell’Amore, proteggi le nostre famiglie, affinché restino sempre unite e benedici l’educazione dei nostri figli.

Speranza nostra, guardaci con pietà, insegnaci ad andare continuamente a Gesù e, se cadiamo, aiutaci a risollevarci, a tornare a Lui, per mezzo della confessione delle nostre colpe e dei nostri peccati nel Sacramento della Penitenza, che dà tranquillità all’anima.

Ti supplichiamo di concederci un amore molto grande per tutti i santi Sacramenti, che sono come i segni che tuo Figlio ci ha lasciato sulla terra.

Così, Madre Santissima, con la pace di Dio nella coscienza, con i nostri cuori liberi dalla malizia e dall’odio, potremo portare a tutti la vera gioia e la vera pace, che ci vengono da tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, che con Dio Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Messico, 25 gennaio 1979

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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