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Come essere felice oggi se il passato mi fa male?

SADNESS

GLAS-8-(CC BY-NC-ND 2.0)

Javier Fiz Pérez - pubblicato il 11/02/19

Il passato è ancora presente quando non abbiamo guarito le ferite emotive

Ci sono persone che pensano che ripensare al passato sia una perdita di tempo e che ciò che conta è concentrarsi sul presente. Questo ragionamento nasce spesso dalla paura del dolore che provoca il fatto di ricordare il passato. La fuga produce però l’effetto contrario rispetto a quello che si vorrebbe ottenere, ovvero essere felici oggi, in questo momento.

Nel bene o nel male, ciò che siamo attualmente è dovuto al passato. Tutte le decisioni che abbiamo preso, ogni cammino che non abbiamo scelto e ogni esperienza vissuta ci hanno trasformati nella persona che siamo oggi. Alcune situazioni hanno offerto lezioni preziose, ma è probabile che altri fatti ci abbiano feriti e continuino a determinare il nostro comportamento, anche se non ne siamo pienamente consapevoli, visto che il nostro cervello custodisce la nostra esperienza emotiva.

Il passato è ancora presente quando non abbiamo guarito le ferite emotive. È vero che il passato non si può cambiare, in molti casi non si può tornare indietro e non si ha il potere di cancellare le esperienze già vissute, ma si può cambiare la visione che si ha di quei fatti, far sì che smettano di farci del male e soprattutto impedire che diventino un ostacolo che impedisce di andare avanti.


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In alcuni casi, quando si sente che la situazione riesce a sopraffarci si è semplicemente incapaci di accettarla, e quel ricordo continua a generare emozioni negative che condizionano le relazioni che si stabiliscono con gli altri o con se stessi provocando problemi di autostima ed emozioni negative di risentimento.

Come guarire il passato perché non faccia danno?

Ciò che conta è guarire il passato individuando le esperienze traumatiche o le convinzioni ereditate che lacerano la nostra vita. L’obiettivo principale di questo tipo di terapia consiste nel lavorare sulle esperienze che ci stanno limitando nel presente, a livello conscio o inconscio, per poterle accettare, dal punto di vista sia razionale che emotivo. In questo modo smetteranno di limitare il nostro futuro.

Bisogna ricordare che l’importante non è ciò che è accaduto, ma come lo viviamo ora. Il passato non esiste più, quello che perdura è il ricordo custodito nel nostro cervello, che grazie alla ricerca sappiamo che non è mai fidedigno.

Non si tratta di cancellare un evento dalla nostra mente, ma di poterlo integrare in un altro modo perché non ci danneggi. Come il nostro corpo cicatrizza le ferite perché non ci facciano male, il nostro cervello ci permette di “riprocessare” il dolore emotivo dando agli eventi un nuovo significato.

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