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Cosa significa voler bene a qualcuno? non nascondergli la verità delle cose che contano!

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 08/02/19

Giovanni Battista è l’unico che veramente ha voluto bene a Erode, perché ha avuto il coraggio di dire al sovrano la verità scomoda della sua vita contraddittoria

Il re Erode sentì parlare di Gesù, poiché intanto il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risuscitato dai morti e per questo il potere dei miracoli opera in lui». Altri invece dicevano: «È Elia»; altri dicevano ancora: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risuscitato!».
Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata. Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista». Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto. Subito il re mandò una guardia con l’ordine che gli fosse portata la testa. La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. (Mc 6,14-29)

Una persona che fa il male è perseguitata dal male che fa. Credo che questa sia la grande lezione di Erode nel Vangelo di oggi. La maniera meschina con cui Giovanni Battista è fatto fuori, non ha potuto però eliminare l’onda d’urto della verità delle cose che diceva. In un mondo dove il sovrano lo si omaggia, Giovanni aveva avuto il coraggio di dire al sovrano la verità scomoda della sua vita contraddittoria. Potremmo dire che Giovanni è l’unico che veramente ha voluto bene a Erode, perché voler bene a qualcuno significa non nascondergli la verità delle cose che contano. Noi molto spesso pur di salvare una pace apparente siamo disposti a fingere di non vedere, di non accorgerci. Diciamo alle persone quello che vogliono sentirsi dire e forse noi stessi cerchiamo gli amici tra quelli che fondamentalmente ci assecondano e ci dicono ciò che ci piace. Persino nella vita spirituale può accadere questo: cercarsi di volta in volta una guida, un prete che ci dica quello che vogliamo sentirci dire,e cambiarlo non appena non ci asseconda più ne nostri convincimenti. Ma per quanto tentiamo di sfuggire le cose vere, la verità è che non possiamo mai liberarci di esse, esattamente come accade a Erode. “Il re Erode udì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato ben conosciuto. Alcuni dicevano: «Giovanni il battista è risuscitato dai morti; è per questo che agiscono in lui le potenze miracolose». Altri invece dicevano: «È Elia!» Ed altri: «È un profeta come quelli di una volta». Ma Erode, udito ciò, diceva: «Giovanni, che io ho fatto decapitare, lui è risuscitato!»”. In realtà Giovanni lo ha fatto ammazzare per tenere contenta Erodiade, moglie di suo fratello e sua concubina. I potenti di questo mondo possono anche arrivare fino al punto di riuscire nei loro obiettivi ma non possono liberarsi del male che hanno fatto. Erode fa tagliare la testa a Giovanni, ma continua a vedere Giovanni ovunque, soprattutto negli atteggiamenti, nelle parole e nella fama di Gesù. Il vero morto è Erode, ma non lo sa. (Mc 6,14-29)

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