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Il Signore provvede alla tua vita! Ci credi davvero?

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 07/02/19

Il Vangelo di oggi racconta la condizione dei discepoli. Prima cosa: non può esistere un cristianesimo in solitudine. La fede genera di per sé sempre l’incontro con l’altro

Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro». E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano. (Mc 6,7-13)

Quello che l’evangelista Marco ci racconta è la condizione dei discepoli. Ogni dettaglio non è casuale ed è essenziale. “Cominciò a mandarli a due a due”. Non può esistere un cristianesimo in solitudine. La fede genera di per sé sempre l’incontro con l’altro, e quando non lo fa allora non è fede ma travestimento delle nostre fisime. “Comandò loro di non prendere niente per il viaggio”. La gratuità e la fiducia è segno che la buona riuscita di una missione non è nell’equipaggiamento, nei nostri calcoli, nelle nostre organizzazioni, nelle nostre risorse, ma è nella fiducia totale in Chi ci manda. È Lui che provvede, ma facciamo fatica a crederlo davvero. “Se in qualche luogo non vi ricevono né vi ascoltano, andando via, scotetevi la polvere dai piedi come testimonianza contro di loro”. Non si può non tenere da conto che non sempre tutto va bene e va per il verso giusto. Bisogna coltivare sempre la grande libertà interiore di non prendersela e di essere capaci di andare avanti. Ma soprattutto bisogna trovare il coraggio di rimettere al centro la conversione come la cosa più necessaria. “E, partiti, predicavano alla gente di ravvedersi”. Convertirsi significa cambiare mentalità. Smettere di ragionare così come ragiona il mondo. Gesù venendo al mondo ha mostrato una durezza estrema verso la mentalità del mondo, e una misericordia infinita nei confronti della gente. Fermezza e dolcezza sono i suoi modi per attaccare ciò che inganna l’uomo e raccoglierlo dalle cadute di questi inganni. “Scacciavano molti demòni”. Un discepolo non può mai tollerare il male, in ogni sua manifestazione. Non si scende a compromessi con lui. Lo si scaccia. “Ungevano d’olio molti infermi e li guarivano”. Questo ultimo dettaglio vuole dire esattamente ciò che indica. La guarigione di cui parla è davvero la guarigione come noi la conosciamo. Ma mi piace anche pensare che quest’olio, simbolo di consolazione, è innanzitutto l’olio di stare accanto a chi soffre, di non lasciarlo soli, di esserci. A volte una presenza accanto fa miracoli. (Mc 6,7-13)

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