La Chiesa cattolica conta numerosi santi e sante. Li preghiamo per avvicinarci a Dio ma anche talvolta per impetrare intercessione per faccende assai concrete. Tra di loro, alcuni hanno dei soprannomi che la dicono lunga sul loro carisma.I cattolici pregano i santi perché intercedano per loro presso Dio, e con essi sviluppano talvolta una relazione di amicizia. Chi sono i santi? Uomini e donne, religiosi e religiose, padri e madri di famiglia che hanno lasciato passare la luce di Dio nelle loro vite. La loro umanità ha talvolta dato luogo a dei nomignoli decisamente rivelatori del loro itinerario di vita. Scoprite in immagini dieci santi dai soprannomi “evocatori”.
Vescovo di Costantinopoli nel IV secolo, san Giovanni di Antiochia, padre della Chiesa, è soprannominato “Crisostomo” – cioè “bocca d’oro” in greco. Amante della lingua e della letteratura, è in effetti considerato uno dei più grandi predicatori della sua epoca, al punto che s’è potuto parlare di lui come di un “secondo Paolo”. Resta noto per la sua capacità di adattare l’Evangelo alla vita di tutti i giorni.
Adepta della “piccola via”, questa religiosa carmelitana del XIX secolo è cara al cuore di molti cristiani. Nella Storia di un’anima mostra che la santità è anzitutto simile all’abbandono di un piccolino nelle braccia del padre. Rivoluzionaria, la “piccola Teresa” mette la santità alla portata di moltissimi.
Fu lui il primo a insistere sulla vocazione alla santità dei laici nel cuore del mondo. Dottore della Chiesa, fu rivoluzionario per la sua epoca. Mentre i suoi contemporanei erano preoccupati per la salvezza dell’anima e per la paura dell’inferno, lui rimetteva l’amore di Dio al centro. La sua parola d’ordine: carità.
Religiosa argentina del XX secolo, entrò diciottenne nella Congregazione delle Figlie di Nostra Signora del Giardino. La sua bontà straordinaria, il suo senso del servizio e la sua umiltà nella vita quotidiana le valsero il bel soprannome di “suor dolcezza”. «Fu un modello di dolcezza evangelica animata dalla fede», ha detto di lei Benedetto XVI.
Questo prete tedesco fu arrestato dalla Gestapo nel 1941 per essersi opposto al regime nazista. Poi fu deportato a Dachau. Laggiù si fece notare per la sua attenzione agli altri: si prese cura dei prigionieri, li curò e amministrò i sacramenti, illuminando un ambiente estremamente ostile. Contrasse il tifo e morì il 2 marzo 1945, qualche settimana prima della liberazione del campo.
Questa fiamminga del XIII secolo ha segnato un’epoca col proprio misticismo. Dotata di grazie divine, spesso si trova in stato di estasi, al punto che un giorno la credettero morta. Si racconta che durante la messa funebre il suo corpo avrebbe lasciato la bara aperta per volare fino alla volta della chiesa. Santa Cristina passò gli ultimi anni della propria vita nel convento di san Trond, in regione fiamminga.
Fu soprannominato “arpa” o ancora “lira” o “flauto” dello Spirito santo in ragione della bellezza dei suoi poemi scritti in lingua siriaca. Dottore della Chiesa, compose inni per istruire i cristiani che non sapevano leggere perché potessero crescere nella fede. È all’origine della pratica del canto liturgico nel rito siro-malabarese, espressione della preghiera dell’assemblea durante la messa.
Nel XIX secolo questa suora, oriunda madrilena, fonda la Congregazione delle Serve del Santissimo Sacramento e della Carità. Completamente votata agli altri, si consacra ai più poveri e in particolare alle prostitute. Morì di colera dopo averlo contratto curando i malati.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]