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Quando Sant’Agata impedì che l’Etna distruggesse Catania

VOLCANO,VOLCANIC ERUPTION

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Philip Kosloski - pubblicato il 05/02/19

La popolazione cittadina invocò la sua intercessione quando la lava ne minacciava la vita

La popolarità di Sant’Agata si diffuse rapidamente nel III secolo dopo il suo orribile martirio. Venne brutalmente torturata a morte per essersi rifiutata di rinunciare alla sua verginità e alla religione cristiana, e la sua storia di perseveranza nella sofferenza ha ispirato molti nel corso dei secoli.

Poco dopo la sua morte, la popolazione italiana iniziò a invocarne l’intercessione per varie necessità. In particolare, gli abitanti di Catania usarono un velo che lei aveva indossato per proteggersi dalla distruzione totale. La Legenda Aurea riassume la sua intercessione per il popolo presso Dio quando il vulcano Etna eruttò:

Un anno dopo il giorno della nascita di Agata alla nuova vita in Cielo, la montagna che incombe su Catania eruttò e riversò un fiume di fuoco e roccia fusa sulla città. Poi folle di pagani fuggirono dal monte fino alla tomba della santa, afferrarono il velo che la copriva e lo appesero lungo il percorso del fiume di fuoco; il giorno della nascita della vergine, il torrente di lava si fermò e non avanzò neanche di un altro passo”.

Si crede che non sia stata l’ultima volta in cui Sant’Agata ha protetto la popolazione di Catania da un’eruzione. La santa continua ad essere invocata in tutto il mondo contro le eruzioni vulcaniche, e spesso ricorrono a lei anche i pompieri.

Dio ha scelto la vergine martire Sant’Agata perché fosse suo strumento, e continua a proteggere chi invoca il suo aiuto con fede sincera.

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