Nella scuola della mia figlia più piccola, che però ha già nove anni (ma esige di essere considerata piccola per una discreta casistica di faccende e grande per alcuni irrinunciabili privilegi) è nata la biblioteca gestita dagli alunni stessi. Ecco una cosa per la quale anche Isabella è ritenuta grande e responsabile e che la rende, insieme ai suoi compagni, giustamente fiera.
Ricordo che fin da piccole tutte e tre le nostre bambine, ma in particolare la seconda e la terzogenita, hanno sempre apparecchiato e giocato a lungo a “la biblioteca” con conseguente installazione di bancone dei prestiti, computer, segnalibri, timbri (per l’occasione andava benissimo il mio con partita iva o quello di Winnie Pooh, insomma il più facilmente reperibile in quel momento). Immancabile e sostanzioso il plico dei libri “da restituire”; e poiché vi trafficavano intorno con tutta la goffaggine della loro età non era raro assistere alla caduta rovinosa di piramidi di DVD, per esempio. Ma ora fanno sul serio!
Così leggo sul sito della scuola:
L’importante ruolo del bibliotecario, e quindi responsabile della biblioteca della scuola e del prestito è affidato ai bimbi di quarta e quinta elementare che devono essere in grado di svolgere diverse attività, come ad esempio conoscere i diversi generi dei libri presenti in biblioteca, riconoscere le targhette dei libri, individuarne il genere e l’ordine di collocazione, consigliare le scelte.
Un ruolo attivo di responsabilità per i ragazzi, come spiega la coordinatrice didattica:
“L’idea è stata di creare uno speciale spazio educativo che potesse concorrere agli obiettivi formativi della scuola ed aiutare il bambino a familiarizzare col libro fin dall’età precoce per permettergli di scoprire lo specialissimo spazio comunicativo in cui egli stesso diventa protagonista della lettura”.
E noi, che siamo ancora più grandi e responsabili e ma non ci dispiace giocare un po’, continuiamo con i nostri consigli di lettura mirati. Entrate in galleria e scegliete! Non esiste il “limite di prestito”, abbondate pure.
5-Manuale del corista. Per riscoprire nel canto l’elemento essenziale per rendere viva e dignitosa la liturgia, L. Romagna, tau editrice, 2019. Cantare è davvero pregare due volte? Sì, ma occorre farlo come Dio comanda. Un manuale imperdibile, rigoroso e completo per scoprire e interpretare al meglio il ministero del canto.
4-Angeli e demoni in Padre Pio. Il mondo interiore del santo stigmatizzato, G. Pasquale, La Fontana di Siloe, 2019. Nel mondo interiore del frate stigmatizzato del Gargano si combatte una continua battaglia. Tra le luci splendide e pure degli angeli e l’oscurità angosciosa e terribile del Maligno e dei suoi fedeli. In Padre Pio questa lotta è furibonda, la gioia intensissima e la sofferenza inavvicinabile; ma ci mostra di che pasta siamo fatti tutti e da chi siamo contesi. E resta come uno dei nostri più forti paladini e difensori.
3-In tutto c’è stata bellezza M. Vilas, Vita e pensiero, 2019. Questo autore ha capito che la famiglia va raccontata, non romanzata. Non c’è bisogno di aggiungere o togliere perché da essa emerga la bellezza che la compone. Con le sconfitte e le debolezze; e con la forza perpetua che continua a farci rialzare. Con la potenza dei legami, anche con chi non c’è più. E la scoperta che davvero tutto è bello, ogni gesto, anche le parole taciute e l’affetto trattenuto, in tutto c’è stata bellezza.
2-Filosofia delle emozioni, I. Adinolfi – L. Candiotto, Vita e pensiero, 2019. Le emozioni vanno considerate anche nel processo della conoscenza, cioè messe al posto giusto e non lasciate a scorrazzare ovunque senza criterio. Le emozioni non sono effervescenze inutili ma svolgono un ruolo centrale nel muovere all’agire, nell’attivare e sintonizzarsi con una costellazione di funzioni conoscitive: servono ad immaginare; ad orientarci verso alti fini; servono a sentire con il corpo; a decidere, a giudicare.
1-Il demonio ha paura della gente allegra, F. Geda, Il Punto d’incontro, 2019. Allegria, studio e pietà: non serviva e non serve altro. Lo stile educativo di Don Bosco è e resta attuale e rivoluzionario perché conosce l’uomo intero. E lo raggiunge in tutte le periferie perché è da rimettere al centro, nel cuore di Cristo. Un libro che ispira, racconta e consiglia. E’ romanzo, reportage, e programma. Come in don Bosco così nel suo stile educativo c’è dentro tutto l’uomo. I suoi bisogni spirituali e sociali; pratici e ideali. Perché così è fatto il cristiano, così sono i grandi santi. Guardano all’uomo intero, vanno in periferia perché sanno tenere sempre al centro l’uomo e i suoi bisogni.