Imparare a lasciar andare, impegnarsi in qualcosa che è bello fare senza pensare al risultato, guardare per qualche attimo le cose con gli occhi dei bambini. Ecco come non farci schiacciare dalle paure, dai doveri, dalle responsabilità.
Hop, hop, hop
com’è misteriosa la leggerezza
hop, hop, hop
è una strana cosa, è una carezza che non vuoi
hop, hop, hop
butta via il dolore, la pesantezza
hop, hop, hop
cerca di inventare la tua leggerezza e volerai.
(Giorgio Gaber, La leggerezza, 1974-75)
Italo Calvino, nelle sue Lezioni americane del 1985, definì la leggerezza come “il planare sulle cose dall’alto, senza avere macigni sul cuore”.
Quanti macigni abbiamo sul cuore! Quanti ce ne poniamo ogni giorno imponendoci obiettivi sempre più alti e ritmi sempre più forsennati, impedendoci allo stesso tempo di fare ciò che realmente di piacerebbe.
E’ vero, abbiamo tutti delle responsabilità. Abbiamo tutti dei doveri da assolvere. Ed è giusto non sottrarsi a quelle responsabilità e a quei doveri. Ma la vita non può e non deve essere tutta qui: un susseguirsi di cose da organizzare, realizzare, valutare, terminare… senza mai dedicarsi un momento per sé, un momento di spensieratezza.
Per questo abbiamo tutti bisogno di leggerezza!
Di prendere noi stessi, la vita e tutto quello che ci circonda con meno seriosità. Di imparare a lasciar andare, a scegliere di concederci una maggiore tranquillità, a guardare le cose dall’alto, anche per arginare il clima pesante, fatto di odio, continua violenza verbale e fisica in cui viviamo.
Un buon proposito
Ecco allora la mia proposta di un proposito davvero buono che puoi portare avanti nel nuovo anno (del resto siamo ancora nei primi giorni del 2019, quindi è ancora il tempo dei buoni propositi): dedicarti spazi e tempi di leggerezza.