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Lei è con noi nelle nostre attese. Maria rafforza la nostra domanda a Dio

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 29/01/19

Maria è tra la folla che attende Gesù, attende come noi senza corsie preferenziali. La sua presenza ci ricorda che abbiamo qualcosa che non può toglierci nessuno, Gesù.

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare.
Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!
Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre». (Mc 3,31-35)

“Giunsero sua madre e i suoi fratelli; e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare”. Mi è sempre piaciuta questa annotazione del vangelo perché rende abbastanza l’idea su chi sia Maria. Ella non cerca vie preferenziali, ma si mette totalmente dalla parte dei fratelli di Gesù, come una di loro. Anch’Ella chiede, domanda, manda a chiamare, aspetta. Siamo noi oggi questi fratelli di Gesù, e sapere che in mezzo a noi, in una maniera totalmente solidale c’è Maria, ciò rende la nostra ricerca di Cristo meno angosciante. Lì dove non riusciamo a trovarlo, o a tirarlo fuori dalla sensazione di assenza, sappiamo che non siamo soli. Che nelle nostre attese di Lui c’è Lei. Che a rafforzare la nostra domanda c’è la Sua voce. Che a chiedere ciò di cui abbiamo bisogno c’è la stessa Sua Madre. Ma imprevedibilmente Gesù non esce, anzi sembra quasi maltrattare questa visita: “Egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?»

Girando lo sguardo su coloro che gli sedevano intorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre»”. Ma non dobbiamo farci ingannare dall’apparenza. Gesù non sta ignorando quella richiesta, ma semplicemente sta dicendo che tutte le volte che noi ascoltiamo e mettiamo in pratica la Sua Parola allora abbiamo qualcosa che non può toglierci nessuno, nemmeno la sensazione di non essere ascoltati, e cioè che siamo per Lui come fratelli, sorelle, madri, esattamente come Maria. Sapere di essere Suoi ci fa affrontare anche quei momenti in cui ci sembra di essere soli e inascoltati. La memoria di questa appartenenza è ciò che ha condotto Maria per tutta la Sua vita. Tornano alla mente le parole del Salmo: “Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male perché tu sei con me”. Si può affrontare tutto quando ci si ricorda di essere di Qualcuno. Si può affrontare persino la Sua assenza, o la Sua apparente indifferenza verso le nostre domande cruciali. Maria ne è la memoria più vivida. 

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