Talenti dello sport, bravi atleti e ottimi esempi di integrazione. Ora sono tutelati dalla Cooperativa Auxilium
Si sta parlando tanto in questi giorni del Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto. Più che un covo di pericolosi migranti, il Cara si è rivelato…una fucina di talenti sportivi.
In quel Cara, infatti, era ospitato Ansur Cissè, attaccante della squadra di calcio Castelnuovese e uno dei due “membri onorari” di Athletica Vaticana, un team di volontari formato da 60 dipendenti della Santa Sede, laici e religiosi.

Un cammino interrotto
Anche Cissè, come tanti altri suoi compagni di avventura, ha dovuto lasciare il Centro accoglienza richiedenti asilo per una scelta di “razionalizzazione” del ministero dell’Interno (Il Fatto Quotidiano, 25 gennaio).
La storia di Cissè in questa a dir poco triste vicenda è emblematica. Quello che viene nuovamente interrotto con questi trasferimenti per lui e per gli altri profughi è il cammino di integrazione intrapreso.
Musulmani
Non a caso Athletica Vaticana ha accolto nel suo team Cissè e altri suoi compagni per dare un messaggio concreto di fratellanza, testimoniato in particolare nel mondo del calcio e dello sport in genere.
Ed è indicativo che questi atleti facciano parte di una squadra cristiana pur essendo tutti musulmani.
Doppia fuga dal Gambia
Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura che ha voluto fortemente la nascita di Athletica Vaticana, ha consegnato le magliette della squadra anche a Jallow Buba e Musa Barry.
Il primo, 20 anni, è scampato all’inferno del Gambia ed è sbarcato in Italia dopo essere sfuggito per tre volte a bande di criminali. Il secondo, 19 anni, gambiano pure lui, ha ugualmente attraversato mezza Africa tra soprusi vari.
Ora entrambi sono ospiti della cooperativa Auxilium e Athletica li ha accolti e adottati, pronti a farli correre con i colori della bandiera bianca e gialla del Vaticano (Famiglia Cristiana, aprile 2018).
https://www.youtube.com/watch?v=ls5S8a0efIU