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2 modi in cui i genitori impediscono ai figli maschi di diventare veri uomini

BOYS PLAYING

Lars Plougmann | Flickr CC by SA 2.0

padre Michael Rennier - pubblicato il 28/01/19

I ragazzi oggi sono in una situazione senza via d'uscita, ma c'è un modo per risolverla

Ieri sera, dopo cena, ho fatto la lotta con i miei due figli maschi per un’oretta. Anche se all’inizio prevalevo perché sono più grande e ho più forza, alla fine mi hanno messo ko tra risatine e grida barbariche.

A volte insieme sono più aggressivi di un branco di lupi, e li sorprendo spesso a sbattere tra loro cose di ogni tipo, ad arrampicarsi, dare pugni e rotolarsi nel fango. Di recente il nostro figlio maggiore ha abbracciato sua madre mentre stavamo parlando del perché baciamo i membri della famiglia e di quanto gli piaccia.

Sono due versioni dello stesso ragazzo. Sono entrambe espressioni della sua mascolinità – il comportamento turbolento e la sensibilità emotiva. Sono tutti e due aspetti sani che incoraggio. Un ragazzo non dovrebbe essere costretto a scegliere uno o l’altro, e nessuno dei due dovrebbe essere considerato un difetto nella sua mascolinità.




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Di recente Benjamin Sledge ha scritto un articolo intitolato Today’s problem with masculinity isn’t what you think (Il problema attuale relativo alla mascolinità non è quello che pensate). Dopo aver sottolineato come i ragazzi sembrino avere al giorno d’oggi molti problemi nel diventare uomini scrive:

“Attualmente i ragazzi sono il bersaglio di un duplice attacco.

  1. Consideriamo l’essere chiassosi, il fatto di giocare con le spade e di fare finte guerre/battaglie un segno del fatto che i nostri ragazzi diventeranno psicopatici per via degli eventi recenti
  2. Gli uomini credono erroneamente che la sensibilità o le emozioni siano un segno di debolezza”.

Per come la vedo io, il problema oggi è il fatto che l’essere chiassosi e le attività tradizionalmente “maschili” come giocare ai soldatini e fingere di essere eroi mitici sono considerate troppo aggressive e violente. Da un lato i ragazzi che si ritrovano ad esplorare l’area fisica, piena di testosterone, della loro psiche sono sospettati di essere maschi alfa in formazione e vengono rapidamente criticati, dall’altro quelli che mostrano segni di emozione, attitudine artistica, tenerezza o altri cosiddetti “tratti femminili” vedono messe in discussione la loro mascolinità e magari anche la loro sessualità. E allora cosa dovrebbe essere un uomo? Quali opzioni ci sono? I ragazzi non hanno via d’uscita.

OJCIEC TULI SYNA
Shutterstock

Ho visto mettere in discussione più di una volta il fatto di essere uomo perché mi piace vestire bene. Sono stato deriso per la mia capacità di essere in grado di citare le poesie di Gerard Manley Hopkins e di suonare i preludi di Chopin al piano. Amo i romanzi di Jane Austen. Ho visto dei musical sentimentali e mi sono piaciuti. Vedere messa in discussione la mia identità mi ha confuso ancor di più quando mi veniva detto che probabilmente ero anche un misogino per il fatto di essere cattolico e di accettare il sacerdozio esclusivamente maschile, o perché avevo troppi figli e io e mia moglie ci conformavamo ai ruoli di genere tradizionali. Le critiche non hanno senso. Nel suo articolo, Sledge afferma che altri uomini vivono la stessa esperienza, e che la critica da entrambe le parti “lascia confusi molti giovani che stanno crescendo”. “Non ci impegniamo nei tipi sani di gioco che dovremmo scegliere, e non otteniamo il legame emotivo di cui abbiamo bisogno dai padri o da altri uomini. Questo lascia gli uomini apatici e indifferenti quando sentono che non possono essere né una cosa né l’altra, e quindi ci ritiriamo nei nostri mondi digitali letargici”.


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I ragazzi finiscono per perdersi nel loro viaggio verso l’età adulta, e molti uomini sono adolescenti in corpi cresciuti perché sono stati privati della loro mascolinità. E tutto ciò che resta sono videogiochi, pornografia e trascorrere ogni sera a guardare lo sport in televisione. In altre parole, si viene lasciati con vizi e tracce malsane dell’infanzia che avrebbero dovuto essere abbandonate.

E allora come possiamo aiutare i ragazzi a diventare giovani uomini sani?

In primo luogo bisogna capire che l’essere chiassosi e il giocare a spade e guerre sono tutti modi per esplorare il proprio ambiente. I maschi in particolare cercano l’avventura, e trovano nell’eroismo il loro obiettivo nella vita. Ciò non vuol dire che debbano trovare una donna indifesa da salvare per diventare veri uomini, ma devono essere incoraggiati – soprattutto dai padri – ad affrontare coraggiosamente il caos e l’ignoto. I ragazzi imparano a diventare uomini affrontando il male e conquistandolo. Cerco di spiegarlo ai miei figli a vari livelli. Possono sfidare il loro corpo attraverso lo sport, disciplinare la loro vita interiore coltivando la virtù e vincendo il vizio e scoprire la loro responsabilità di difendere la verità, i deboli e i vulnerabili.

BOY HUGGING MOTHER
Shutterstock

In secondo luogo, una volta che ai ragazzi è data la libertà di essere forti eviteranno una crisi di identità sul fatto di essere sensibili e artistici. Un uomo forte è un uomo gentile, e un uomo sicuro è un uomo emotivamente sensibile. Parlo ai miei ragazzi delle mie emozioni e insegno loro ad amare cose belle come cantare e suonare il piano. Cerco di abbracciarli molto. Voglio anche che mi vedano abbracciare la madre e le sorelle e come sono gentile con loro. Prego con i miei figli e vado a Messa con loro perché l’adorazione è una virtù tanto maschile quanto femminile. Gli uomini vanno in chiesa con le loro famiglie.

La famiglia è una chiamata all’avventura, e i ragazzi sono entusiasti di intraprendere questa via eroica. Con più incoraggiamento possono imparare ad essere forti e sensibili, guerrieri ma anche poeti, fiduciosi nella loro identità e pronti ad affrontare l’ignoto.

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