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COMMUNICATE

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Miguel Pastorino - pubblicato il 24/01/19

Quali sono i principali problemi di comunicazione con gli altri?

Durante tutta la vita impariamo a dire ciò che pensiamo e proviamo. Lo studio della storia, della filosofia e della letteratura ci immerge nella ricchezza e nella profondità del linguaggio umano e nelle forme in cui abbiamo pensato gli esseri umani, rendendoci capaci di comprendere meglio noi stessi e gli altri.

Ci permette infatti di arricchire il nostro linguaggio, scoprendo così una grande varietà di sfumature per esprimere noi stessi e il nostro mondo. Perché ammiriamo i grandi scrittori di tutti i tempi? Perché dispongono di una grande ricchezza espressiva, attraverso la quale affiorano le profondità del cuore umano, di qualsiasi epoca. Attraverso la lettura dei grandi scrittori incontriamo così noi stessi, i nostri sentimenti più profondi, e impariamo a capire gli altri.

La ricchezza espressiva è sempre un segno di maturità umana e di capacità di comunicare con gli altri. Quando vogliamo dialogare con gli altri, però, ci troviamo di fronte a una serie di ostacoli che rendono difficile la comunicazione e la comprensione degli altri, anche di noi stessi.

La povertà nel linguaggio

Ci sono persone che parlano a monosillabi, con poche parole che usano per rispondere a qualsiasi domanda. Poche espressioni che si ripetono in forma costante esprimono povertà del linguaggio, che rappresenta un grande limite alla comunicazione tra le persone.

Quando c’è povertà di linguaggio diventa difficile mantenere una conversazione che vada al di là di due o tre temi quotidiani e superficiali. Lo sviluppo del linguaggio orale e scritto è estremamente importante per potenziare le capacità comunicative e per una comprensione più profonda della realtà.

L’essere umano cresce mediante la ricchezza del linguaggio, e per questo servono tempo e dedizione, e soprattutto buoni libri. La lettura fin dalla tenera età è fondamentale per evitare la povertà nella comunicazione.

La difficoltà a esprimere i sentimenti

Quando non troviamo il modo corretto di esprimere i nostri sentimenti e le nostre emozioni, si generano blocchi e tensioni che ci lasciano una grande rigidità interiore e spesso comportano una grande sofferenza per l’impotenza che provoca il fatto di non poter esprimere ciò che si prova in modo chiaro. Molte forme di aggressività si nascondono dietro l’incapacità di esprimersi correttamente.

Conoscere se stessi, le proprie emozioni e i sentimenti più profondi è indispensabile per chi ha delle responsabilità nei confronti degli altri. Gli antichi monaci cristiani del deserto dicevano “Metti ordine nei tuoi pensieri, nelle tue fantasie, nei tuoi sentimenti! In caso contrario ti lacereranno, ti tenderanno e ti lanceranno in direzioni opposte, e tu, senza rendertene conto, rimarrai senza forze!”

Esaminare se stessi è un modo per conoscersi e imparare a esprimere ciò che si prova.

  • Perché mi sento così?
  • Perché questa persona mi rende teso?
  • Perché in questa situazione mi sento sempre a disagio?
  • Perché mi sento di cattivo umore?

Se scopriamo le risposte a queste domande, potremo ordinare più facilmente la nostra interiorità e non dare agli altri la colpa del nostro malessere. La maturità umana procede di pari passo con la capacità progressiva di esaminarsi, conoscersi e governare se stessi. I sentimenti non si possono eliminare – vanno riconosciuti, accettati ed espressi in modo idoneo.

Atteggiamenti che oscurano la comunicazione

Ci sono modi per peggiorare una comunicazione, come fare insinuazioni. Insinuare qualcosa crea negli altri idee sbagliate su quello che forse si vuole dire loro. Quando insinuiamo delle cose che vogliamo dire pretendiamo che l’altro sia un indovino o un interprete nel modo che desideriamo, il che provocherà sicuramente malintesi e confusione nel dialogo. Essere più chiari non costa nulla, e le cose dette a metà in genere non danno buoni risultati nella comunicazione.

Non ascoltare è più comune di quanto si creda. Spesso sembra che stiamo ascoltando ma in realtà pensiamo a ciò che diremo in seguito, aspettando il nostro turno. Non ascoltiamo l’altro, e quindi è molto difficile capire se non c’è ascolto reale. Per comprendere l’altro bisogna ascoltarlo e interpretarlo correttamente.

Un errore molto frequente è presupporre ciò che l’altro ci vuole dire, quello che pensa, quando in realtà non lo sappiamo. Quando presupponiamo di sapere cosa pensa l’altro abbiamo già chiuso la possibilità di scoprirlo e di ascoltarlo davvero. Molte conversazioni che non giungono a nulla nascono dall’incapacità di mettere da parte le supposizioni.

È anche importante il luogo e il momento in cui scegliamo di parlare di certi temi. Alcuni momenti e certe situazioni non aiutano o complicano la comunicazione.

C’è chi dice cose importanti quando sta per andare a lavorare, o in un luogo pubblico, e quindi non ci sono né il tempo né l’intimità per farlo bene. Quando quello che vogliamo comunicare è qualcosa di profondo e significativo per noi, dobbiamo sceglier bene quando e dove. Un modo superficiale di fuggire è dire le cose in momenti inadeguati.

L’autoreferenzialità dimentica l’altro e lo mette in funzione del proprio ego. Ciò vuol dire che se quando ascoltiamo l’altro non smettiamo di pensare a noi saremo incapaci di ascoltarlo davvero. Non tutto ha a che vedere con me, non si tratta sempre di me non devo sempre avere un consiglio o una risposta. Ascoltare è aprirsi all’altro, accoglierlo nel mio cuore, comprenderlo, dargli uno spazio nella mia vita.

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Imparare a comunicare meglio

Imparare a spiegarsi, manifestando ciò che pensiamo e proviamo in un clima di fiducia, con persone che ci accettano come sono e dalle quali non ci sentiamo giudicati, è un grande passo per potersi esprimere con libertà e senza paura. A sua volta, la lettura è un ascolto attento di pensieri e sentimenti altrui, che ci aiutano ad essere più empatici e a scoprire il nostro mondo interiore.

È anche importante prendere le distanze da noi stessi, dalle nostre difficoltà e dai nostri difetti, per vedere le cose con più chiarezza. A volte il problema che abbiamo non è né così grande né tanto grave, e siamo noi a ingigantirlo a livello emotivo. A volte aiuta molto scrivere ciò che proviamo e poi leggerlo per prendere distanza da ciò che abbiamo espresso e vederlo in modo più obiettivo.

Per poterci esprimere nel miglior modo possibile evitando al contempo conflitti superflui è infine necessario porsi alcune domande prima di parlare:

  • Ho davvero qualcosa da dire?
  • Cosa voglio dire davvero?
  • Come lo dirò?
  • Perché voglio esprimere questo?
  • È il momento e il luogo adeguato per farlo?
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