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Il consiglio di San Francesco di Sales per un matrimonio forte

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padre Michael Rennier - pubblicato il 21/01/19

Il santo che consigliava molte coppie sposate usava 3 metafore per parlare dell'amore sponsale

Il matrimonio, dice San Francesco di Sales, è legare due cuori. È una gioia a disposizione di ricchi e poveri, e uno dei modi più sicuri per trovare la felicità.

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All’inizio del XVII secolo Francesco era vescovo di Ginevra, e in quanto tale non si è mai sposato, ma nel corso degli anni, partecipando alla vita dei parrocchiani, ha conosciuto le sfide e le necessità delle coppie sposate. Pur parlando di matrimonio senza averne un’esperienza diretta, quindi, la sua saggezza relativa a come mantenere un matrimonio forte è notevole.

Nel suo libro Introduzione alla Vita Devota, Francesco dedica un intero capitolo a consigliare le persone sposate. Leggendolo, sono rimasto colpito dalle metafore che usa. Scrive come una moglie sia simile a una perla preziosa e una coppia sia unita come osso delle proprie ossa e carne della propria carne. Afferma anche che marito e moglie sono un tutt’uno, e vincono o perdono come squadra. Quando gli sposi dimenticano se stessi e vivono l’uno per l’altro sono entrambi più felici, e ogni sacrificio d’amore diventa fonte di soddisfazione.

Sono sposato da quasi 18 anni. La sfida più grande che ho affrontato in tutto questo tempo è quella di non dare nulla per scontato. Leggendo Francesco di Sales, ho notato che sottolinea come gli sposi dovrebbero considerarsi preziosi, e mi sono ritrovato a chiedermi quando è stata l’ultima volta in cui ho guardato davvero mia moglie, in cui l’ho vista veramente considerando quanto fossi ricco. Eccola lì, il mio tesoro più grande, seduta sul divano mentre allatta il bambino, un altro che le si attacca al braccio e la nostra figlia più grande che ricama in silenzio accanto a lei.

Mia moglie è una creatura magica, madre di sei figli e che trova tuttavia il tempo per prepararmi una cioccolata calda quando torno da una gita sullo slittino con i bambini. Forse è la prima lezione che Francesco insegna sul matrimonio – prendersi semplicemente il tempo per vedersi come se fosse la prima volta, e apprezzare tutti i piccoli modi in cui si è cresciuti insieme nel corso degli anni.

Un semplice sguardo basta a rivelare che i sentimenti generici d’amore non sono sufficienti per un matrimonio forte. L’amore sponsale è sacrificale e specifico. Questa è la persona a cui dono il mio cuore. Questa è la donna che amo anche quando non lo sento, anche quando siamo arrabbiati l’uno con l’altra, anche quando siamo sopraffatti dal lavoro e dai compiti genitoriali.

Francesco usa tre metafore quando consiglia le coppie sull’amore sponsale e i suoi effetti.

Incollare i cuori

In falegnameria, sottolinea Francesco, due assi ben incollate tra loro non si romperanno mai, e l’asse stessa si spezzerà prima che lo faccia la parte incollata. Il santo lo paragona al modo in cui una persona è “incollata” al coniuge, e si allonterà dalla propria anima e dal proprio corpo prima di spezzare il legame con lui. Il vincolo tra marito e moglie è probabilmente il più forte nell’universo e supera perfino la morte. Francesco sottolinea che questo legame è fisico, ma si estende anche a sentimenti e pensieri. Il coniuge viene al primo posto, e nessun altro rapporto, nessuna amicizia e nessun dovere lavorativo dovrebbe avere la precedenza su di lui.

Imprimere nel cuore l’immagine dell’altro

Francesco parla di un costume insolito ai matrimoni. “Nei tempi antichi”, scrive, “le fedi nuziali erano incise come sigilli”. La fede nuziale rappresenta un sigillo sul cuore. È un’immagine del fatto che i cuori degli sposi si appartengono a vicenda. Quando viene sigillata una lettera, si preme una goccia di cera calda con uno stampo finché la cera assume l’immagine impressa nello stampo. È quello che succede al nostro cuore nel matrimonio – cambia forma. C’è solo una chiave che apre il mio cuore, e l’unica a possederla è mia moglie. Il sigillo rappresenta la fedeltà e come due cuori ora battano l’uno per l’altro.

Ampliare il cuore

Francesco afferma che i figli si inseriscono nell’amore della famiglia e lo espandono. L’amore amplia il nostro cuore, e nell’espansione di una famiglia c’è anche quella dell’amore tra marito e moglie. Ovviamente non tutti sono in grado di avere figli, ma il principio non è limitato alla prole biologica. L’adozione è uno splendido atto d’amore che amplia il cuore di una coppia. I nipoti sono una cosa meravigliosa – perfino i piccoli che vivono alla porta accanto possono offrire a una coppia la possibilità di avere in qualche modo dei figli. Di recente sono andato al funerale di un uomo senza figli, e ogni parente presente ha detto che per lui/lei è stato come un secondo padre.

In qualsiasi situazione si trovino le coppie sposate, possono trovare il modo per ampliare il cuore amando chi le circonda. Alla fine, questo donarsi agli altri rende il matrimonio più forte.

Il matrimonio, dice San Francesco, dev’essere dolce, e diventa amaro solo se non lo curiamo. E allora fate una pausa, guardatevi l’un l’altro con occhi nuovi, rinnovate l’affetto e l’amore sacrificale che vi siete promessi il giorno delle nozze e ditevi: “Questo/a è il/la mio/a amato/a, il cuore del mio cuore”.

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