La Chiesa ci orienta verso quello che siamo davvero chiamati ad essere
“Negli Stati Uniti non ci sono centinaia di persone che odiano la Chiesa cattolica, ma ce ne sono milioni che odiano quella che percepiscono erroneamente essere la Chiesa cattolica”
Venerabile arcivescovo Fulton Sheen.
Può essere che non vi consideriate un ribelle o un rivoluzionario, ma in realtà la vita di un cattolico è audace, coraggiosa, radicale e insolita.
Pensateci. Siete invitati a mangiare la carne di Dio almeno una volta a settimana. Portate al collo un segno che mostra un antico metodo di esecuzione e lo completate con un corpo morto appeso ad esso. Vi si chiede di amare e pregare per le persone che vi odiano. Il vostro obiettivo principale nella vita è morire un giorno per poter ereditare un Regno celeste.
Convinzioni come queste faranno inevitabilmente sì che molti alzino le sopracciglia e vi rivolgano sguardi scettici.
E se iniziate a spiegare alcune delle implicazioni morali di queste convinzioni, gli sguardi potranno diventare di disprezzo.
Si sentiranno accuse di intolleranza, ci saranno buone argomentazioni e probabilmente vi chiameranno fanatici.
Dopo tutto, molti – io o voi inclusi – lottano per accettare o comprendere gli insegnamenti del cattolicesimo su questioni come il matrimonio, la castità, l’aborto o la pena di morte (solo per menzionarne alcune).
Ci sono molti motivi per cui le persone non sono d’accordo con la Chiesa. Spesso la fonte di questa lotta è il risultato del fraintendimento della natura del peccato.
Quando non si capisce cosa sia il peccato, i comandamenti e le norme morali iniziano a sembrare restrizioni che impediscono di divertirsi, ostacoli che non permettono di godersi la vita o semplicemente idee che mantengono in disaccordo con le tendenze del momento.
In realtà, gli insegnamenti della Chiesa vogliono essere indicazioni per la libertà, ragioni per vivere un vero incontro, luoghi in cui si trova ciò che si cercava tanto.
Ma non è sempre facile da capire.