Cantanti, attori, musicisti… diversi vip parlano apertamente del loro legame con la figura della Vergine Maria. Cresciuti per la maggior parte nella fede cattolica, evocano la grazia, la dolcezza, la prossimità e la protezione di Maria nelle loro canzoni, negli scritti o semplicemente parlando col loro pubblico.Sting, Laurent Voulzy, Mireille Mathieu o ancora Bruce Springsteen… Per questi artisti, la Vergine Maria è sorgente d’ispirazione, modello di amore e simbolo di perfezione umana. Il suo amore materno incondizionato, la sua dolcezza e la sua grazia apportano sovente la consolazione e la sicurezza di una Madre che conduce immancabilmente al figlio.
Cliccate sulla galleria per scoprire le testimonianze di questi artisti:
Dall’infanzia è appassionato di storia medievale e arte gotica: l’autore della canzone “Jésus” ha rivelato in un’intervista al quotidiano La Croix che entrare in una cattedrale o in una chiesetta, ascoltarvi i canti, lo trasforma interiormente.
A fronte delle situazioni della vita, il cantante francese prega Gesù e Maria tutti i giorni e in silenzio. La sua preghiera preferita è quella “del cuore”: «Signore Gesù, abbi pietà di me». Ma prega «anche la Vergine, senza dimenticare le preghiere spontanee scritte da lui, che ripete da lunghi anni».
Stilista, creatore, designer, Jean-Charles de Castelbajac coniuga con originalità tutte le arti nelle sue opere. La sua ispirazione viene spesso dall’educazione cattolica ricevuta. Disegna angeli sulle mura di Parigi, crea casule per la GMG di Parigi del 1997 e per Giovanni Paolo II.
Nel 2011 crea una mise per la Vergine nel quadro dell’esposizione “Icona di moda” al Musée des Tissus di Lione, consacrata alla storia del vestiario della Vergine Maria, additata per l’occasione a icona di moda. Le creazioni del grande artista evocano spesso la preghiera. Fedele al suo desiderio di restare “in contatto con il sacro”, rivela al quotidiano La Croix che «una parte della sua ispirazione viene in particolare dalla simbolica dei colori nel sacro».
A 83 anni Brigitte Bardot, icona del cinema francese e ambasciatrice della causa animalista, racconta la sua relazione particolare con la Vergine Maria. È quel che scrive in un libro che assomiglia a un testamento, Larmes du Combat [Lacrime della battaglia].
Riceve un’educazione religiosa delle più classiche: catechismo, comunione e studi dalle suore. I suoi genitori sono sempre stati dei ferventi praticanti. Eppure la figlia si sarebbe tenuta a distanza dalla fede costruendosi un credo tutto suo. Comunque dice che la trascendenza è presente in lei, specialmente nel suo rapporto con la Santa Vergine: «Dialogo con lei come nella vera vita […]. La Santa Vergine mi sostiene da molto tempo. È una presenza intima e benevola», scrive.
Il celebre tenore italiano ha testimoniato più volte pubblicamente la sua fede in Dio. Nello scorso novembre ha postato una foto sul suo account Instagram in cui posa col rosario attorno al collo. Il commento era: «La fede è un dono, io ringrazio il Cielo di averlo ricevuto».
Su questa foto Andrea Bocelli sembra mostrare che il rosario è la preghiera del suo cuore, cosa che conferma nel suo ultimo album, “Sì”, uscito nello scorso dicembre con la magnifica interpretazione dell’“Ave Maria pietas”.
La celebre cantante dalle centinaia di milioni di album venduti nel mondo non ha mai celato la propria fede cattolica, né la devozione alla Vergine Maria.
Alla vigilia del 15 agosto 2017 gli abitanti di Saint-Tropez la vedono entrare nella chiesa di Notre Dame de l’Assomption per preparavi un’esibizione a sorpresa nella messa del 15 agosto. «Come sapete sono molto cattolica. Quindi ho approfittato di una vacanza qui per visitare Notre Dame de l’Assomption. Non mi sono potuta trattenere dal cantare un po’ di Händel e il mio Santa Maria. È stato bellissimo», ha dicharato al quotidiano locale Var Matin.
Cresciuto nella fede cattolica, il leggendario leader del gruppo The Police non è più praticante, ma resta profondamente attaccato alla fede. Noto in tutto il mondo per le sue numerosissime hit, il cantante si è confidato al National Catholic Register, una rivista cattolica americana, sul suo rapporto con la fede cattolica.
Vi ha raccontato la “vertigine cosmica” che sente di fronte al “concetto di eternità”. Eppure sottolinea che il suo «cammino spirituale è la musica». Nel novembre 2009, durante un concerto nella cattedrale di Durham, in Inghilterra, l’artista ha mirabilmente interpretato l’inno alla Vergine Maria “There is no rose of such virtue”. Quel canto, che risale al XV secolo, ci è pervenuto grazie al “Trinity Carol Roll”, il più antico manoscritto inglese di musica polifonica che si sia conservato. In quell’occasione Sting ha suonato il liuto per riprodurre il più possibile da vicino lo spirito dell’antico inno, riferito al prossimo e medio Oriente, lì dove comincia la storia del cristianesimo.
La creazione musicale di questa leggenda americana del rock è schiettamente influenzata dalla sua ricerca dello spirituale e dalla Bibbia. Da bambino il “Boss” fu cresciuto in una fervente fede cattolica.
«La mia famiglia viveva a due passi dalla chiesa cattolica e dal convento e dalla scuola delle religiose di Santa Rosa da Lima. Sono cresciuto letteralmente circondato da Dio», ha detto un giorno al pubblico venuto ad assistere a uno dei suoi concerti. Con l’album “Devils & Dust”, e in particolare con la canzone “Jesus was an Only”, uscito nel 2005, Springsteen ritrova un’autentica ispirazione religiosa. Parla di Maria, madre di Gesù, quella che cammina al fianco di suo figlio «sulla via dove sgocciolava il suo sangue».
Questo cantautore è pure il creatore della commedia musicale “Jésus, de Nazareth à Jérusalem” [Gesù, da Nazaret a Gerusalemme]. È lui che ha composto la colonna sonora di questo affresco che racconta i tre ultimi anni della vita di Cristo. Gesù, all’epoca trentenne, viene a farsi battezzare nel Giordano, quando Giovanni il Battista rivela che lui è il Messia.
Lo spettacolo ripercorre in seguito la vita conosciuta di Cristo, fino alla sua crocifissione. Obispo, per il quale «non c’è niente di più meraviglioso della Bibbia», dichiara che con quello spettacolo ha cercato di far conoscere al grande pubblico le figure di Gesù e di Maria. «Abbiamo un Gesù meraviglioso, abbiamo una Maria superba», dice al settimanale cattolico “L’invisible”. Per mettere in scena la Passione di Cristo, Pascal Obispo compone una canzone sconvolgente nella sua sobrietà: “L’addio”, quello di Maria che piange le sofferenze del figlio sul Golgotha.
Prima di diventare la principessa Grace di Monaco, fu l’immensa attrice celebrata da Hollywood. Tutto comincia per lei negli Stati Uniti, lontano dal Principato. Terza di una famiglia di quattro figli, cresciuta in un contesto agiato, Grace viene educata nel convento delle Dame dell’Assunzione di Philadelphia.
Educata “prussianamente” da sua madre, nell’austerità e nel culto del sacrificio, conserva della sua educazione una fede fervente e le maniere di una giovane di buona società. Non stupisce quindi che il giorno del suo matrimonio col principe Raniero di Monaco, il 20 aprile 1956, abbia deposto il suo bouquet ai piedi di una statua della Santa Vergine, dove ha sostato un momento in preghiera.
È lui che ha interpretato il ruolo di Gesù in “La passione di Cristo” di Mel Gibson. In un’intervista concessa al sito di attualità polacco “W polityce”, l’attore americano condivide la propria devozione a Maria. Vi si trova, dice, «l’essenza della sua fede».
Fa proprio il motto di Giovanni Paolo II improntato all’atto di consacrazione a Maria di San Luigi-Maria Grignon de Monfort, “totus tuus”. «La mia relazione con Gesù si fa grazie alla Vergine Maria. A Lei sono assolutamente devoto», confida.
Nel 2013 usciva un album di preghiere “Arielle Dombasle by Era”: l’attrice e cantante francese scatenava allora folgori e saette da parte di certi credenti.
In un’intervista concessa a “Paris Match” non esita a chiedere scusa a quelli che la sua immagine talvolta sopra le righe ha potuto scioccare. Eppure spiega il suo sincero legame con la Vergine Maria: «Ma sinceramente… che cos’ho fatto a parte venire a cantare un’“Ave Maria” in una chiesa consacrata alla Vergine Maria e girarvi qualche scena con fede, rispetto e speranza? La Vergine Maria è sempre ai miei occhi una figura fondante. Seguo i precetti di Cristo, amo i Vangeli. Ho sempre ammirato i santi, le figure femminili come Ildegarda di Bingen, Teresa d’Avila, Juana Inés de la Cruz… tutte quelle che hanno cercato di cambiare il mondo con la loro fede…».
Attore di teatro e di cinema, scrittore, Michael Lonsdale condivide da molto tempo, con profondità e poesia, il proprio attaccamento alla Vergine Maria. A più riprese ha dato testimonianza della sua fede cristiana, come nella sua ultima opera, “Belle et douce Marie” [Bella e dolce Maria].
«Amo dire l’Ave Maria in ogni circostanza, è una preghiera breve che ci eleva. Posso dirla a casa, nei mezzi pubblici, sulla scena, anche mentre un altro attore mi risponde. Il mio rapporto con Maria è molto interiore, molto segreto. La sera prima di addormentarmi mi metto sotto la sua protezione, sento la sua benevolenza, il suo amore», scrive nel suo libro.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]