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6 consigli pratici per vivere la fede con i vostri figli, anche piccolissimi

FAMILY AT CHURCH

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Martha, Mary and Me - pubblicato il 11/01/19

Guardate i vostri figli con vero amore, sapendo che, come noi, sono capaci di peccato. E date loro gli strumenti per amare Dio e odiare il male.

Ci sono cose che nessuno vi dirà:

per esempio che il vostro meraviglioso bambino ha insito, come voi, dentro di sé, il peccato. Sì quella roba vecchia e non più di gran moda, che una volta insegnavano che andava confessato per poter aspirare al Paradiso, oggi no, oggi c’è solo la misericordia. E voi da che parte state? Se siete moderni e “maddai, ma che paradiso e inferno, non pensare a queste cose, goditi la vita!” prego, che la forza sia con voi. Se invece siete uomini e donne seri e amate davvero quelle creature che avete messo al mondo, non potrete far loro regalo più grande di donar loro gli strumenti per amare il bene, Dio, e odiare il male, Satana. Sì, sono proprio antica! E non mi avete vista con la veletta in testa la domenica a messa!
Bando alle ciance, di seguito trovate alcuni consigli pratici, semplici ma efficaci per vivere la fede insieme ai vostri figli.


UŚMIECHNIĘTE DZIECKO

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1. Iniziamo da cose semplicissime: il segno della Croce, sempre, ovunque e in presenza di chiunque.

I bambini osservano tutto, vi studiano e imitano i genitori fin da piccolissimi. Insegnate loro a fare il segno della Croce prima dei pasti, prima di uscire di casa, prima di andare a dormire, passando davanti ad una Chiesa o ad una immagine della Madonna. Non dite “fatti il segno della Croce”, ma fatelo voi, sempre. Spiegate loro perché lo fate, per chiedere a Dio Padre la benedizione vostra, dei vostri figli e della vostra casa, per salutarlo quando passate davanti alla sua di casa.

2. Andate insieme alla messa domenicale e, quando possibile, a quella feriale.

Portateli con voi fin da neonati, in Chiesa mostrate loro il tabernacolo dove è conservato Gesù, indicate le statue dei Santi, e soprattutto fate tutto ciò con naturalezza e con amore, non deve e non può essere una punizione andare a messa, ma uno dei momenti più belli della settimana. E non usate troppe parole, soprattutto se in cuor vostro vi conoscete e sapete di non essere capaci di evitare i “si deve andare a messa “, o i “devi stare in silenzio ed ascoltare”: sarete voi con il vostro esempio a mostrare loro la bellezza della fede. Rendete la Chiesa un luogo bellissimo, per esempio portandoli con voi al di fuori dell’orario della messa, quando non c’è nessuno e siete soli, portateli davanti, nella prima panca, lì dove non andate mai la domenica per non disturbare. Permettete loro di accendere una candela, ma poi dite insieme una preghiera, riempite di senso i vostri gesti, non siate sbrigativi nel parlare di Dio ai vostri figli, non relegateLo al Natale, non rischiate di farlo diventare una favola. Se Dio sbuca fuori solo una volta all’anno nei panni di un bambino poverello, beh sì, per loro sarà solo una storiella, un po’ come Babbo Natale.




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3. Eccolo qua il punto più difficile, quello dove cadiamo tutti…eh sì perché dai su, tutti andiamo a messa, e il segno della Croce glielo insegniamo subito ai nostri bimbetti, ma…pregare?

Non parlo della preghiera silenziosa dentro al nostro cuore. No no, perché i nostri figli saranno pure svegli ma ancora non hanno il dono di leggerci nel pensiero. No, parlo della preghiera ad alta voce, in momenti prestabiliti, con papà e mamma. Fin da piccolissimi pregate con loro, iniziate dalle preghiere semplici, prima dei pasti, le preghiere della sera e quelle del mattino, e poi se siete davvero trasgressivi recitate con loro il rosario, cantate la coroncina della divina misericordia e fatelo sempre con gioia. Sì lo so, è difficile, facciamo fatica a pregare in coppia, capirai con i figli. È un sacrificio, è una prova, è dura, richiede un grande impegno, perché lo sappiamo, siamo ormai ubriacati dall’enorme balla che la preghiera, come ogni altro aspetto della fede, vada reclusa nell’intimo, nel personale, ognuno coltiva un piccolo orticello interiore. Ma purtroppo l’orticello che non vede la luce muore.

4. Se non l’avete ancora fatto alla nascita del vostro erede è il momento giusto per appendere un crocifisso in casa o un quadro raffigurante un’immagine sacra.

Come un innamorato non può fare a meno di guardare la foto della sua amata, ugualmente un cristiano desidera che il volto di Gesù e quello di Maria siano presenti in casa. Mettete la Bibbia in una posizione visibile e alla portata di vostro figlio. Anzi, fate di più, regalategli una Bibbia per bambini e leggetela insieme a lui. Quei momenti di condivisione resteranno impressi nei suoi ricordi.

5. Questo punto è per voi, papà. Insegnate ai vostri bimbi a chiedervi la benedizione prima di andare a dormire.

“Papà, la benedizione”. “Che Dio ti benedica!”. Siate padri fieri della vostra fede. Anche i figli possono benedire i genitori e “moltiplicare il bene” che ci si scambia in famiglia!




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6. La preghiera prima di mangiare: un segno di umiltà verso Dio, per ringraziarLo per la cosa che a noi sembra più naturale di tutte e che facciamo molte volte al giorno, cioè mangiare.

E come mi disse un prete pregare non dicendo “Dio dallo anche a chi non ce l’ha!” perché Dio non è un panettiere che sforna il pane e lo distribuisce ma dire piuttosto “insegnami a condividerlo con chi mi hai messo vicino e che ha bisogno di me” perché è semplice dire a Dio di fare il lavoro al posto nostro ma è molto più difficile prendere noi quel “pezzo di pane ” (che spesso non è il pane materiale ma è ben altro) e dividerlo anche con chi ne è sprovvisto!

Siate coerenti, siate sicuri e convincenti senza provare mai a convincerli. Vivete da cristiani innamorati di Cristo e i vostri figli vi osserveranno e assorbiranno tutto come spugne. Poche, pochissime parole, più rosari in tasca e santini in casa, più ginocchia piegate a messa e preghiere intrecciate con la buona notte.

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