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Morto al Gemelli Fernando Aiuti, immunologo in prima linea nella lotta all’AIDS

FERNANDO AIUTI

Twitter I Rosaria Iardino

Agi - pubblicato il 10/01/19

L'ipotesi al vaglio della procura è che il medico, gravemente cardiopatico da tempo, si sia tolto la vita. Famosa l'immagine del bacio con Rosaria Iardino, donna sieropositiva impegnata in campagne di sensibilizzazione contro l'AIDS.

È morto all’ospedale Gemelli, dove era ricoverato da tempo, Fernando Aiuti, il famoso immunologo dell’Università di Roma. La Procura ha aperto un’inchiesta. Sembra che la causa del decesso siano state complicanze immediate di un trauma da caduta. “Aiuti è caduto dalla rampa delle scale adiacente il reparto di degenza”. Lo riferisce lo stesso ospedale romano.

Aiuti era ricoverato nel reparto di Medicina Generale del Gemelli “per il trattamento di una grave cardiopatia ischemica da cui era da tempo affetto e che lo aveva già costretto ad altri ricoveri e a trattamenti anche invasivi. Più recentemente il quadro cardiologico si era aggravato evolvendo verso un franco scompenso cardiaco, in trattamento polifarmacologico”. La procura sta accertando l’ipotesi che Aiuti sisia tolto la vita.

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“È morto Fernando Aiuti, il mio uomo del bacio, grande immunologo e uomo, con lui ho litigato tantissime volte… Ricordando l’uomo e il professore non posso fare altro che dire grazie per il suo enorme contributo alla lotta contro L’Aids”. Cosi’ su Twitter Rosaria Iardino, la donna sieropositiva da anni attiva nella sensibilizzazione contro il virus, protagonista dell’episodio del 1991, quando alla Fiera di Cagliari, durante un congresso in cui si discuteva della possibilità che l’Aids si trasmettesse anche per via orale, Aiuti la afferrò improvvisamente e la baciò sulla bocca, per convincere la platea che il virus non poteva essere trasmesso attraverso la via orale. Un reporter fotografò la scena e l’immagine fece il giro del mondo.

Un faro nella lotta all’Aids

Fernando Aiuti era allergologo, immunologo, reumatologo, infettivologo, un esperto nella cura di malattie autoimmuni. Ma il suo contributo maggiore, la più importante eredità che ha lasciato, riguarda il suo impegno nella ricerca e nella sensibilizzazione contro l’Aids.

Nato a Urbino nel 1935, si era laureato in medicina nel 1961 all’Università La Sapienza di Roma, dove poi diventò fino al 2007 professore ordinario di Medicina Interna, direttore e docente della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica, nonché coordinatore del dottorato di Ricerche in Scienze delle Terapie Immunologiche. La sua fama si deve soprattutto al suo impegno a sostegno dei malati di Aids.

È stato Aiuti che nel 1985 fondò l’Associazione Nazionale per la lotta contro l’Aids (Anlaids), di cui era presidente onorario. Si tratta della prima associazione italiana nata per fermare la diffusione del virus HIV, sostenendo la ricerca, ma anche organizzando campagne di prevenzione e informazione. Importante e’ stato il contributo di Aiuti a sostegno delle persone Hiv positive e la sua lotta agli stereotipi.

Articolo aggiornato alle ore 15,25 del 9 gennaio 2019.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

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