Al di là dei trailer ad effetto e della gigantesca campagna pubblicitaria, c'è la storia di una donna che diventa madre. Si esplora un argomento di cui si fa fatica a parlare: per alcune l'istinto materno non è affatto un istinto, ma una conquista.
Ne hanno fatto un caso mondiale, i social network esplodono di parodie e commenti sul film di Netflix lanciato il 21 dicembre: Birdbox. Sandra Bullock e due bambini bendati su una barca a confronto con un mostro invisibile, ecco gli elementi essenziali di questo horror … che poi non è solo né prevalentemente un horror. Forse io ho una tolleranza abbastanza alta alle scene di paura e non sono attendibile nel giudicare, ma non mi pare una pellicola così esagerata nello spingere sullo splatter.
Insomma, alla fine ho visto anche io questo film e la mia esperienza personale di madre me lo ha fatto guardare con occhi di empatia, verso la protagonista. Il centro di questa storia è un viaggio insolito nella maternità, quello di donne che diventano madri ma non vedono piovere sul mondo un mare di cuoricini e affetto zuccheroso. Si parla poco di questo tema in generale, men che meno è stato tirato fuori a proposito di Birdbox perché non è esattamente la chiave giusta per un marketing di successo. Ma è questo contenuto che vorrei valorizzare, perché credo di non essere l’unica mamma che di fronte alla nascita dei propri figli ha avvertito innanzitutto lo sconcerto di una estraneità: “Oddio e tu chi sei, davvero?”.
Dare un nome ai propri figli, cioè dare un nome profondo al rapporto tra noi e loro può essere un viaggio tosto, di profondo confronto con le proprie paure. Per alcune l’istinto materno non è affatto un istinto, ma una conquista. E non è uno scandalo.
La cosa
Le storie moderne non spiegano molto, non sono lunghe e dettagliate come I miserabili. In questo film ci s’imbatte nella protagonista Malorie, interpretata da Sandra Bullcok, quando è già incinta; è sola, senza un marito o un compagno, non accetta la sua condizione eppure ha il pancione. Durante una visita con la ginecologa Malorie non riesce neppure a pronunciare la parola gravidanza, dice “questa cosa”. Altro non ci è dato sapere, se non che, nonostante tutto ciò, non ha abortito. E, visti i tempi, è già interessante …