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Spiritualità
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La “Kenositerapia”, ovvero l’arte di curarsi spiritualmente

DOCTOR

By Lana_m | Shutterstock

Alain Noël - pubblicato il 08/01/19

Oggi mi rivolgo a voi in qualità di kenositerapeuta e di ricercatore in Scienze della Vita Spirituale (SVS) per parlarvi di un nuovo metodo terapeutico: la “kenositerapia”.

Certamente saprete che per la salute del nostro corpo esiste una branca della scienza medica impegnata nel curare la capacità di muoversi: la chiamiamo “cinesiterapia”. Uno prende e chiama un cinesiterapeuta, il quale in una o alcune sedute riesce a rimetterci in piedi. Se sul piano corporale e materiale c’è la cinesiterapia, ebbene sappiate che sul piano spirituale esiste un metodo per prendersi cura dell’anima: la kenositerapia.




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Questa pratica si chiama così perché – come la maggior parte dei termini greci – trova origini nella lingua greca. “Kenositerapia” viene dunque da “kénosi”, che vuol dire “abbassamento”, “spoliazione”, e “terapia”, che vuol dire “cura”. La kenositerapia è dunque la pratica che consiste nel mettere in atto la nostra capacità spirituale di abbassarci e spogliarci…

Com’è che funziona?

Questa pratica si basa sulle frasi del grande medico delle nostre anime, il re dei kenositerapeuti: Gesù. Egli ci dice: «Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà innalzato» (Lc 18, 14). La pratica basica della kenositerapia consiste nell’abbassarsi spiritualmente. È l’ABC della vita spirituale.

Il parallelo tra la capacità di abbassarsi fisicamente e spiritualmente è evidente.

Il corpo può entrare in una forma di rigidità che impedisce alla persona di abbassarsi. Lo sentiamo dire dalle persone di una certa età: «Non riesco più ad abbassarmi», o «Mi fa male se mi abbasso». Il cinesiterapeuta sta lì proprio per somministrare loro massaggi e cure che restituiscano loro l’agilità perduta.


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Spiritualmente, ci fa un male cane abbassarci, spogliarci, perché il nostro orgoglio crea nella nostra anima un tale stato di contrattura, di rigidità, che il minimo movimento di abbassamento diventa impossibile. E quando cerchiamo di sollevare una questione o un problema, dobbiamo dare un colpo di reni – e sapete che biblicamente i reni sono il luogo che Dio sonda insieme con il cuore, lì dove risiede la verità (Sal 7, 10).

Abbassarsi non significa svalutarsi

Un santo (dunque uno “abbassato”) diceva: «Ho molta più paura del bene che si dice di me, perché è falso, che del male – perché è vero». Gesù è venuto a mostrarci che – lungi dallo svalutarci – l’abbassamento e la spoliazione valorizzeranno in noi la capacità di muoverci con una grande libertà di movimento. La terapia consiste dunque nell’adottare l’attitudine di agilità di Gesù come sottolinea san Paolo:

Abbiate in voi i sentimenti di Gesù Cristo, il quale pur essendo nella condizione di Dio non considerò un tesoro geloso l’essere uguale a Dio ma spogliò sé stesso assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce. Per questo Dio gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome…

Fil 2, 5-9

Prendiamo coscienza del fatto che il nostro orgoglio ci irrigidisce fino al rigor mortis – che constatiamo solo dopo l’ultimo respiro. L’orgoglio uccide in noi la vita e rende rigida l’anima. È per questo che Gesù dice a chi vuole seguirlo: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti» (Mt 8, 22). La rigidità cadaverica colpisce quelli che vogliono innalzarsi perché crea una tensione per la quale l’anima non è fatta. Comprendiamo che quando Gesù dice “Chi si innalza sarà umiliato” non è, contrariamente a ciò che pensiamo, una sanzione, o l’espressione di uno spirito di contraddizione, ma l’ultimo tentativo di fare in modo che la persona ritrovi la propria agilità e riviva.


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La maggior parte delle nostre rigidità fisiche – quando non sono traumatiche – viene dalle nostre rigidità spirituali. Nella sua opera “Meditazione cristiana profonda” [scritto in svedese e non tradotto in italiano, N.d.T.], Wilfried Stinissen fa cenno al fatto che le nostre tensioni vengono dal rifiuto di compiere la volontà di Dio.

Anzi, le nostre rigidità spirituali si estendono al fisico e ci dispongono agli stiramenti e a ogni sorta di trauma.

In cosa consiste una seduta di kenositerapia?

L’enorme vantaggio di questa terapia è che si può praticare nella vita di tutti i giorni, ovunque e in qualunque circostanza. Basta semplicemente accettare le contrarietà e le umiliazioni che si presentano, e considerarle come un balsamo sull’anima che ci prepara al massaggio del salvatore.

«Ci vogliono molte umiliazioni per fare un poco di umiltà», ci dice il saggio. Certo, l’umiliazione può creare dei traumi se non giunge con consenso. Un veleno può essere mortale, ma contiene in sé anche il principio con cui si può fare l’antidoto.


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L’antidoto al nostro orgoglio è dunque l’umiltà. Se Gesù si è abbassato, umiliato, è perché anche noi potessimo accettare l’abbassamento e l’umiliazione.

Notiamo che Cristo non si è mai svalutato. E per noi si tratta di fare lo stesso. Salvo che quando ci abbassiamo, quando a sua immagine ci lasciamo umiliare, questo ci obbliga a prendere più profonda coscienza del nostro valore reale invece che dell’immagine che ci diamo.

«Sei prezioso ai miei occhi»

L’accettazione dell’umiliazione ci obbliga a scoprire qual è il nostro vero valore e agli occhi di Chi abbiamo valore. È la questione che pone il salmista: «Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi / il figlio dell’uomo perché tu te ne dia pensiero?» (Sal 8, 5). Agli occhi di chi noi siamo preziosi? Attraverso Giacobbe Dio ci dice: «Tu sei prezioso ai miei occhi, hai del valore e ti amo» (cf. Es 43, 4).


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Più entreremo nella profondità di questa presa di coscienza, più saremo in grado di accogliere le umiliazioni come una grazia, come un cammino di conversione che ci è offerto gratuitamente. La kenositerapia ci rimette al nostro posto come la cinesiterapia rimette a posto i muscoli e i nervi.

Caterina da Siena ha avuto una seduta di kenositerapia tra le mani del “Grande Massaggiatore” che è Cristo, quando quello cominciò a manifestarsi a lei nella preghiera:

Sai, figlia, chi sei tu e chi sono io? Se hai questa duplice conoscenza, sarai felice. Tu sei quella che non è, io sono Colui che è. Se tu conservi nel tuo cuore questa verità, il nemico non potrà mai ingannarti e tu sfuggirai a tutti i suoi lacci; mai acconsentirai a porre un atto che sia contro i miei comandamenti e acquisterai senza difficoltà ogni grazia, ogni verità, ogni chiarezza.

Una simile seduta vi rimette spiritualmente in piedi per la vita.

Siamo tutti impanati nell’orgoglio e non siamo niente!

Ma non inganniamoci sulla radice del nostro orgoglio: non viene dal fatto che non siamo niente, ma che ci ostiniamo a non riconoscerlo.

Il paradosso del “niente” e del “tutto”

Fra i paradossi cari alla vita spirituale e spinti fino al parossismo nella via carmelitana, san Giovanni della Croce (Grande Massaggiatore davanti all’Eterno) maneggia con incredibile destrezza il paradosso del “niente” e del “tutto”.

È solo quando si è niente che si è tutto…




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La kenositerapia è dunque una terapia dell’anima destinata a mantenerci in vita per esserlo poi pienamente il giorno della nostra morte, perché vivendo entriamo nella vita eterna secondo la parola di Teresa di Lisieux: «Io non muoio, entro nella vita»… E ci stava già fin da quaggiù.

Trattamento di Kenositerapia

Trattamento leggero

Dr. Francesco d’Assisi

Una ripetizione al giorno per trenta giorni

O Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace:

dove è odio, fa’ ch’io porti amore,

dove è offesa, ch’io porti il perdono,

dove è discordia, ch’io porti la fede,

dove è l’errore, ch’io porti la Verità,

dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.

Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,

dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.

O Maestro, fa’ che io non cerchi tanto:

ad essere compreso, quanto a comprendere;

ad essere amato, quanto ad amare.

Poiché se è Dando, che si riceve,

perdonando che si è perdonati;

è morendo che si risuscita a Vita Eterna.

Trattamento intenso

Dr. Giovanni della Croce

Una strofa a settimana – non superare la dose prescritta. Ripetere finché vita non sopraggiunga.

Per giungere a gustare tutto, non cercare il gusto in niente.
Per giungere al possesso del tutto, non voler possedere niente.
Per giungere ad essere tutto, non voler essere niente.
Per giungere alla conoscenza del tutto, non cercare di sapere qualche cosa in niente.

Per venire a ciò che ora non godi, devi passare per dove non godi.
Per giungere al possesso di ciò che non hai, devi passare per dove ora niente hai.
Per giungere a ciò che non sei, devi passare per dove ora non sei.
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.

Quando t’intoppi su qualcosa, smettila di gettarti in tutto.
Per arrivare in tutto a tutto, devi abbandonarlo totalmente in tutto,
e quando giungerai a possederlo totalmente, devi possederlo senza ricercare alcunché.

È nella spoliazione che lo spirito trova il suo riposo,
perché non desiderando niente nulla lo attrae affannosamente verso l’alto
e niente lo opprime verso il basso, perché sta nel centro della propria umiltà.

Per il riscaldamento

Dr. Rafaél Merry del Val

Un giro di campo

Signore, pietàCristo, pietàSignore, pietàCristo, ascoltaciCristo, esaudisciciPadre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noiSpirito Santo, che sei DioSanta Trinità, unico Dio

Dal desiderio di essere stimato liberami, SignoreDal desiderio di essere lodatoDal desiderio di essere esaltatoDal desiderio di essere ricercatoDal desiderio di essere amatoDal desiderio di essere onoratoDal desiderio di essere preferito agli altriDal desiderio di essere consultatoDal desiderio di essere approvatoDa ogni odio e da ogni invidia liberaci, SignoreDa ogni risentimento e rancoreDa ogni rivalsaDa ogni pregiudizioDa ogni forma di egoismoDa ogni ingiustizia e da ogni viltàDa ogni tendenza a giudicare e condannareDalla mormorazione e dalla criticaDa ogni giudizio affrettato e da ogni calunniaDall’orgoglio e dalla ostentazioneDa ogni permalosità e impazienzaDalla tendenza ad appartarciDal sospetto e dalla sfiduciaDa ogni cattiva disposizioneDa ogni forma d’indifferenzaDa ogni prepotenzaDa ogni scortesia e sospettoDa ogni suggestione del demonioDa ogni offuscamento delle passioniDal timore di essere umiliato liberami, SignoreDal timore di essere disprezzatoDal timore di essere rifiutatoDal timore di essere calunniatoDal timore di essere sospettatoDal timore di essere dimenticatoDal timore di essere schernitoDal timore di essere ingiuriatoDal timore di essere abbandonatoChe gli altri siano amati più di me Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!Che gli altri siano stimati più di meChe gli altri possano crescere nell’opinione del mondo e che io possa diminuireChe gli altri possano essere prescelti ed io messo in disparteChe gli altri possano essere lodati ed io dimenticatoChe gli altri possano essere preferiti a me in ogni cosaChe gli altri possano essere più santi di me, purché lo divenga santo in quanto possoSan Giuseppe, protettore degli umili prega per meSan Michele Arcangelo, che fosti il primo ad abbattere l’orgoglio prega per meO Giusti tutti santificati specialmente dallo spirito di umiltà pregate per meO Gesù, la cui prima lezione è stata questa: “Imparate da me che sono mite e umile di Cuore” insegnami a divenire umile come lo sei Tu

Perché vogliamo veramente bene ai nostri fratelli esaudiscici, Signoreperché siamo tra noi un cuore solo e un’anima solaperché i nostri sentimenti siano come quelli del tuo cuoreperché rimaniamo uniti nello spiritoperché siamo concordi nell’azioneperché sappiamo comprenderciperché sappiamo ammettere i torti e perdonarci reciprocamenteperché diveniamo servi premurosi gli uni degli altriperché siamo sempre sinceri e aperti fra di noiperché nelle nostre case regni la gioia della caritàperché nella nostra carità il mondo veda il Signoreperché nella nostra Patria regni la concordiaperché cessino le lotte di classeperché la giustizia sociale sia compiuta nella caritàperché tutti gli uomini si aminoGesù, che sei venuto sulla terra per servire gli uomini rendi il nostro cuore simile al TuoGesù, che hai amato i poveriGesù, che hai consolato i sofferentiGesù, che hai sofferto per i peccatoriGesù, che hai parlato dolcemente a chi ti schiaffeggiava e ti tradivaGesù, che hai raccolto l’invocazione del ladroneGesù, che hai lodato il buon SamaritanoGesù, che sei morto sulla croceGesù, che continui a rinnovare il tuo sacrificio d’Amore per noiGesù, che ti fai cibo per sostenerci nel nostro camminoSanta Maria, Vergine piccola ed umile prega per noiSanta Maria, Vergine piena d’Amore e di caritàAgnello di Dio, che vivi nell’Amore del Padreabbi pietà di noiAgnello di Dio, che hai portato agli uomini l’amore del PadreesaudisciciAgnello di Dio, che t’immoli per amore degli uominiconverticiPerdonaci, o Signore tutti i nostri peccaticome noi perdoniamo a coloro che ci hanno offeso.Preghiamo:O Dio, che resisti ai superbi e dai la grazia agli umili: concedici la virtù della vera umiltà,di cui l’Unigenito tuo Figlio s’è fatto esempio, affinché non provochiamo mai il tuo sdegnocon l’orgoglio, ma otteniamo piuttosto il dono del tuo Amore ubbidendo umilmente alla tua Parola.Per Cristo nostro Signore.Amen.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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