In questo ultimo giorno dell'anno ringraziamo Dio dei segni della Sua Presenza che non ci sono mancati e poi guardiamo all'anno che viene proponendoci piccoli gesti per animare il quotidiano con la preghiera, il riposo e la compagnia.
L’anno volge al termine, in queste ore che ci separano dall’anno nuovo è inevitabile iniziare a tirare le somme di ciò che abbiamo vissuto in questi 365 giorni e per me è sempre stato un momento triste.
Nulla a che vedere con il momento religioso, quello esula dalla mia tristezza, semplicemente si pensa a cosa è accaduto, si ricorda chi non c’è più, eventuali perdite e si tira una riga per provare a ripartire da zero, spesso con ottimi propositi e idee sapendo che non verranno quasi considerati.
Probabilmente è proprio il fatto che si fanno progetti che si sa non verranno portati a termine che crea questa tristezza, diventa un circolo vizioso .
Un circolo vizioso a cui un rimedio c’è ed è anche piuttosto semplice, pianificare senza pretese il minimo indispensabile.
Ma partiamo con ordine, ovvero dalla fine….
La fine dell’anno dal punto di vista religioso è prima di tutto un momento di ringraziamento, attraverso il Te Deum Laudamus, un inno di ringraziamento che viene cantato la sera del 31 dicembre per ringraziare dell’anno appena passato.
Non sto a raccontare la storia di questo canto ma a quanto pare è molto antico, si parla della fine del IV secolo intonato anche da Sant’Agostino il giorno del suo battesimo.
Onestamente conosco il Te Deum da pochissimo, quando ero piccola non ne ho mai sentito parlare, una volta allontanata dalla chiesa men che meno, per cui ci sono cose che “scopro” e vivo tardi perchè ci arrivo con calma… meglio tardi che mai!
Per chi come me ha scoperto da poco questa tradizione e non sa bene cosa contenga ecco un breve riassunto in tre punti o parti:
-La prima è una lode trinitaria indirizzata al Padre; molto simile ad un’anafora eucaristica, contenendo il triplice Sanctus. (arriva fino a Paraclitum Spiritum)
-La seconda parte è una lode a Cristo Redentore. (da Tu rex gloriæ a sanguine redemisti)
-L’ultima è un seguito di suppliche e di versetti tratti dal libro dei salmi. (da Salvum fac)
Comunemente viene cantato a cori alterni: presbitero o celebrante e il popolo.
“Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto..”

Si, agenda alla mano oppure un quaderno o un foglio, pianificate il vostro anno il che non significa predisporre degli obiettivi difficili da raggiungere, ma piccole cose facilissime e che possono sembrare banali per poi progettare strada facendo cose più “grandi”.

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